Tocca alle acque minerali di Susanna Marzolla

Milano: altri arresti, ma il gip non ha visto un memoriale-difesa Milano: altri arresti, ma il gip non ha visto un memoriale-difesa Tocca alle acque minerali L'avv. Pisapia: mi rivolgerò al Csm MILANO. «Ancora una volta si è confusa l'obbligatorietà dell'azione penale con l'obbligatorietà del mandato di cattura». Dice così l'avvocato Giuliano Pisapia - membro dello staff di Nando Dalla Chiesa nonché figlio di Giandomenico, estensore del codice di Procedura Penale e stavolta i magistrati della Procura milanese non possono più dire: «Non ci tocca». La critica infatti riguarda proprio loro, e il legale è deciso a presentare anche un esposto al Consiglio superiore della magistratura. Il suo assistito, Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, aveva fatto avere alla Procura un memoriale in cui raccontava l'episodio di cui è accusato (finanziamenti al segretario dell'ex ministro De Lorenzo). Solo che la Procura quel memoriale non lo ha fatto vedere al gip al momento di chiedere l'arresto, così come conferma lo stesso Italo Ghitti, giudice delle indagini preliminari. C'è quindi materia per nuove polemiche, a pochi giorni dalle parole di Scalfaro. Ma, ribattono a Palazzo di Giustizia, «non esiste l'obbligo» di mandare tutto al gip quando si chiede un arresto. E, si aggiunge, l'arresto si giustifica comunque perché il memoriale potrebbe non spiegare tutto. E', però, una risposta imbarazzata perché «correttezza vorrebbe...». Il memoriale a Ghitti, in ogni caso, non è arrivato. «Con ciò violando - dice Pisapia - il codice di procedura, dove si pre- vede che accusa e difesa siano messe sullo stesso piano». E aggiunge: «Si verifica proprio quanto ha denunciato il presidente Scalfaro ed è evidente che i suoi ammonimenti non sono stati tenuti in nessun conto...». Ettore Fortuna, manager di Mineracqua (l'associazione che raggruppa i produttori di acque minerali), nonché ex direttore della Borsa di Milano, è stato arrestato ieri per violazione della legge sul finanziamento ai partiti. Reato per cui sono stati arrestati anche Bruno Mentasti, amministratore delegato della «San Pellegrino» (già agli arresti domiciliari) e Giuliano De Polo, presidente della «San Benedetto». Insomma, dopo i medicinali sono arrivate le acque minerali. E l'ambito è sempre quello, il ministero della Sanità con quel Giovanni Marone che va a battere cassa in nome e per conto lui dice - dell'allora ministro liberale Francesco De Lorenzo. Alla Mineracque Marone va a bussare al momento di far entrare in vigore una direttiva Cee, che dava nuova definizione giuridica alle acque minerali. Un atto dovuto, ma Marone avrebbe chiesto comunque soldi. Fortuna si mette allora in contatto con alcuni imprenditori: De Polo, Mentasti, Tommaso Berger (della «Levissima», già interrogato dai magistrati) e altri; raccoglie 250 milioni e li versa a Marone. E' lui stesso a raccontare l'episodio. Lo avreb¬ be voluto fare di persona ma quando, il 18 giugno, si presenta all'ufficio del pm Di Pietro gli viene risposto che «non c'è tempo». Fortuna scrive allora un memoriale, che consegna in Procura il 24 giugno: vi aggiunge di essere «a disposizione per ogni ulteriore chiarimento». Invece, ieri mattina alle sette, in Liguria, arriva l'arresto. ((Assolutamente immotivato - commenta Pisapia -, Non esiste pericolo di fuga, perché è stato lui stesso a presentarsi e a dirsi disponibile; non c'è pericolo di inquinamento delle prove, perché ha già fornito tutti gli elementi, compreso il numero di conto di una banca svizzera dove ha versato i soldi. E in quanto alla pericolosità sociale, è una persona incensurata, accusata per quell'unico episodio». Vista la «palese infondatezza» dell'arresto, il legale si chiede allora se il gip Italo Ghitti ha avuto tutti gli elementi per decidere e scopre (e i cronisti hanno trovato la conferma), che il memoriale di Fortuna sul suo tavolo non è mai arrivato. Ora la parola passa al Csm. «Mani Pulite», comunque, non perde slancio. Tornano in galera due vecchie conoscenze delle indagini: il presidente della Calcestruzzi (gruppo Ferruzzi) Lorenzo Panzavolta, sempre per appalti Enel, e l'avvocato Marconi (appalti dell'Italstat a Pisa). Susanna Marzolla m Ettore Fortuna, arrestato lari

Luoghi citati: Liguria, Marone, Milano, Pisa