La dc fa marcia indietro «Col pds nessun accordo» di G. B.
La de fa marcia indietro «Col pds nessun accordo» Provincia: passa la paura, però mancano i numeri La de fa marcia indietro «Col pds nessun accordo» Non c'è stata nessuna trattativa tra de e pds per un allargamento della maggioranza: la «colazione di lavoro» fra Carlo Bolzoni (pds), Claudio Bonansea e Giacomo Bottino (de) è stata solo «un incontro di cortesia tra consiglieri ed amministratori di diversa estrazione politica». Il successivo comunicato-stampa del gruppo pds in Provincia - che poteva far pensare ad una trattativa - «è stato redatto, sottoscritto e diffuso a titolo personale soltanto (e si sottolinea "soltanto") dal consigliere Bolzoni». Non basta: la riunione di giunta di ieri a Villa Gualino ha dimostrato che la maggioranza a sette (dc-psipri-pli-pensionati-indipendenti-Alleanza democratica) tiene e non ha problemi. Come dire che non è successo niente. Insomma con un «indietro tutta» della de provinciale, che per un po' di tempo non andrà a colazione con alcun membro dell'opposizione, e un successivo ricompattamento in giunta, nel timore di non trovare un'alternativa e di andare all'autosciogimento, si chiude la minicrisi di luglio in Provincia. Unico e non secondario problema: trovare sempre i 23 consiglieri per raggiungere il numero legale. Altrimenti le sedu- te slitteranno perché l'opposizione non si presenterà in aula. Tocca alla de, ora, garantire i tre voti che spesso mancano: Astore (inquisito), Borgogno (impegnato con la Torino-Piacenza), Morgando (in Parlamento). Si parla di sostituzioni, almeno per Astore e Morgando. Per il recupero di Astore, inaspettatamente, ieri si è mosso il verde Pasquale Cavaliere, che ha scritto al collega e avversario per invitarlo a partecipare ai prossimi consigli provinciali. Nella lettera Cavaliere sottolinea che, dopo l'inizio della vicenda giudiziaria, a febbraio, la giunta «ha evitato di prendere coscienza delle responsabilità politiche e morali di molti». «La sua assenza - scrive Cavaliere ad Astore - è stata utile a chi voleva dimostrare la propria estraneità al meccanismo e relegare i fatti a delle semplici responsabilità individuali. Adesso la maggioranza ha bisogno dei numeri e la sua assenza non è più utile, anzi è fastidiosa». Cavaliere aggiunge che, in definitiva, Astore non è più delegittimato di altri consiglieri a sedere sui banchi della Provincia. Per questo lo invita a tornare e, semmai, a chiedere con lui l'autoscioglimento del consiglio, [g. b.]
Luoghi citati: Piacenza
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