INFELICI RECITE D'ESTATE di Gian Paolo Ormezzano

INFELICI RECITE D'ESTATE INFELICI RECITE D'ESTATE IL sospetto è sempre quello della recita, del burattinaio che tira i fili, sposta, comanda: altrimenti ci sarebbe da diventare pazzi, da calarci già nell'angoscia o nella desolazione. Stiamo parlando delle dichiarazioni dei calciatori in questi giorni, dei pronunciamenti dei tifosi, venti di guerra che agitano specialmente la Toscana. Pasquale Bruno a Firenze si presenta come l'antiBaggio, l'antiJuve, il feroce Saladino, il grande giustiziere. Bruno recita, lo sappiamo, il suo personaggio è questo, pagante e magari appagante, ma recita anche chi gli chiede di recitare, chi lo invita a picchiare? E recitano in Versilia i tifosi bianconeri che assediano la villa di Baggio, i tifosi fiorentini che imbrattano con scritte ignobili la stessa villa, i tifosi forse del Milan, forse del bordello con qualsiasi pretesto, che rendono la vita impossibile a Gullit, più a suo agio nel negozio dove lo hanno scambiato per un «vu' cumprà?» che nell'abitazione di Forte dei Marmi ormai individuata da troppi? E a monte hanno recitato lo stesso Baggio, lo stesso Gullit? E da Cremona ha recitato anche Vialli solidale con Baggio nel criticare la Juve? Se il buon giorno si vede dal mattino, cioè dal piccolo matto, le previsioni sono lusinghiere. Matti più che mai promettono di essere i tifosi, matti sembrano anche un po' i calciatori, i quali prima fanno di tutto per attirare attenzioni poi si lamentano di rischiare l'asfissia. Oppure dicono che la Terra gira intomo al Sole e poi si lamentano oh non già di essere accecati alla Galileo, ma dei flash dei fotografi e dei titoli dei giornali. Il problema però sembra semplice: siccome non è pensabile, a lume di speranza ma anche di buon senso, che da qui all'inizio del campionato le mattane si possano e debbano aggravare, le tonalità salgano ancora, è chiaro che la recita viene tenuta non allo scopo di dar la carica agli istinti più bellicosi, alle smanie più guerriere, ma a scopo di vaccinazione. Facciamoli sfogare adesso, e quando sarà tempo di campionato tutti saranno slombati, avranno esaurito le battute, la voce, il copione. E si torna così al burattinaio, che deve pur esistere. In un calcio dove si sa con anni di anticipo che arriverà la pay tv, e si manda in scena una commedia perfettamente recitata come quella della «sfida» Lega-Rai-Fininvest per i nuovi telecontratti calcistici, è impossibile che non si sappia anche fare sprizzare e incanalare la follia, che è quanto di più matematico e logico possa, nello stesso calcio, nascere e crescere. Che se poi non si trattasse di programmazione, ma di esplosioni incontrollate di umori, pareri, critiche, minacce, l'allarme dovrebbe essere subito grande, con azioni conseguenti. Specie nel caso di Fiorentina e Juve che anche quando stanno in campionati diversi non riescono a non odiarsi attraverso i loro elementi più rappresentativi, o comunque a non essere coinvolte in storie tifoidee. Il tutto senza voler togliere a nessuno la libertà di pensiero, di parola, di azione: ma sin dove questa libertà non limita la libertà altrui, non sporca i muri, e i cervelli dove esistono ancora. La giustizia sportiva colpisce anche i teppisti di Milan e Samp che battagliano sui binari a Pontecurone, perché non può preoccuparsi o almeno occuparsi di intemperanze estive, di muri sporcati da scritte infami? Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Baggio, Gullit, Pasquale Bruno, Saladino, Vialli

Luoghi citati: Cremona, Firenze, Forte Dei Marmi, Pontecurone, Toscana