Si stringono i tempi per l'Ilva

Da Prodi un summit delle capogruppo Iri «Vendete, vendete» La società deve ripianare le perdite (2309 miliardi) del '93 Si stringono i tempi per l'Ilvo Tra soli 15 giorni la risposta a Bruxelles ROMA. Tempi strettissimi per affrontare il «nodo» Uva, la capogruppo siderurgica dell'Ili che, nonostante qualche segnale di miglioramento operativo e gestionale continua a perdere circa 100-110 miliardi di lire al mese. Un nodo che si presenta tra i più difficili della scena industriale italiana dopo l'intervento della Cee che ha «ingiunto» all'Italia di non procedere all'attuazione del piano di risanamento dell'azienda. L'ingiunzione è stata formalizzata un paio di giorni fa e adesso l'Italia ha 15 giorni per presentare le sue osservazioni. Ma anche a prescindere dall'«ultimatum» Cee, occorrono tempi rapidi per affrontare la situazione dell'Uva i cui risultati gestionali sono «spiazzati» dal peso degli oneri finanziari e che deve ancora «coprire» il pesante «buco» di 2309 miliardi emerso dal bilancio 1992, a cui se ne sono aggiunti altre centinaia in questo primo semestre '93. Il clima è incandescente. Si parla di tagli all'occupazione (gli addetti sono 40 mila), di ristrutturazioni pesanti. Ma la patata bollente è in mano all'Ili. Prodi, che ieri ha riunito i vertici delle società capogruppo per dare una accelerata alle privatizzazioni, potrebbe convocare un consiglio d'amministrazione ad hoc già la prossima settimana. Sempre nei prossimi giorni dovrebbe riunirsi il consiglio della stessa Uva per deliberare sulle perdite 1992 e sulla situazione patrimoniale in base alle norme societarie che impongono l'abbattimento del capitale. I vertici Uva, l'altra sera, hanno smentito «voci» di autoscioglimento della società, ma uscire dal tunnel non sarà facile. L'indebitamento dell'Uva ammonta ormai (e la cifra è stata sottolineata dalla commissione Cee) a 8500 miliardi di lire e Tiri, con i suoi 73 mila miliardi, non può certo correre in suo aiuto. La Cee inoltre è convinta che un qualsiasi piano di risanamento, che preveda la nascita di una nuova società alleggerita dai debiti, comporterebbe m realtà nuovi aiuti distorsivi della concorrenza. [r. e. s.] Da Prodi un summit delle capogruppo Iri «Vendete, vendete» L'amministratore delegato Uva Hayao Nakamura

Persone citate: Hayao Nakamura, Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma