Il conto Etim sale a 12.000 miliardi

La liquidazione verso cifre proibitive La liquidazione verso cifre proibitive Il conto Efim sale a 12.000 miliardi ROMA DALLA REDAZIONE Il conto della liquidazione Efim diventa sempre più salato ed è prossimo a diventare il doppio della cifra prevista dal governo nella legge di soppressione dell'ente. Una situazione preoccupante che ha indotto Cgil, Cisl e Uil ad indire ieri una giornata di sciopero a cui hanno aderito cinquemila lavoratori delle aziende del gruppo. Attualmente, il fabbisogno, secondo quanto emerso dalle indicazioni fornite dal commissario liquidatore Alberto Predieri ai sindacati e rese note da Cgil, Cisl e Uil nel corso di una conferenza stampa dopo la manifestazione, è arrivato a 12-13 mila miliardi. Andando avanti con questa tempistica (contenzioso con la Cee bloccato, procedure di cessione delle aziende prigioniere di continui rinvìi, nessuna azienda ancora venduta), i sindacati hanno riferito che alla fine del 1993 saranno necessari 17 mila miliardi di lire. Le tre confederazioni sindacali accusano apertamente il governo di aver abbandonato Predieri, pur non risparmiando critiche all'operato dello stesso commissario. «Predieri - ha detto il segretario confederale della Cisl, Natale Forlani - si appresta a concedere ulteriori scadenze ai potenziali acquirenti delle aziende». Ecco quindi che la vendita della Brada ferroviaria slitterà a ottobre, e quelle delle aziende Efimpianti, previste per luglio, saranno rinviate a dopo l'estate. Nel corso di un incontro con il sottosegretario al Tesoro, Pier Giovanni Malvestio, è inoltre emerso che i 2 mila miliardi concessi a Predieri per gli acconti ai fornitori e per gli aumenti di capitale delle aziende del militare, che sembravano finalmente a disposizione del commissario, «sono invece ancora fermi per problemi procedurali». «Ad un anno di distanza dal commissariamento ha aggiunto Forlani - non si è risolto un solo problema di quelli che si volevano risolvere. E' un miracolo che le aziende dell'Efim siano ancora in piedi, ma ormai il collasso è prossimo. L'azione del governo è inadeguata: manca un piano di commesse per la difesa e per il ferroviario». A questo punto i sindacati lanciano un ultimatum al governo e chiedono incontri con i vari ministri per fissare precise scadenze. s | i^j. 111 -, m jèl K AuJP H Cinquemila dipendenti del gruppo Efim sono scesi in piazza per chiedere al governo impegni precisi

Persone citate: Alberto Predieri, Brada, Forlani, Natale Forlani, Pier Giovanni Malvestio, Predieri

Luoghi citati: Roma