La lira trema il «Bot People» anche

Bufera sul Sistema monetario europeo e la moneta italiana segue il franco in picchiata Bufera sul Sistema monetario europeo e la moneta italiana segue il franco in picchiata La lira trema/ il «Bai People» anche Tassi sotto l'8%, mai così da 9 anni MILANO. E' bufera nel sistema monetario europeo e la lira scende in picchiata, rispetto al marco e al dollaro, sulla scia della caduta del franco francese. Sul fronte interno l'altra grossa novità è rappresentata dal calo dei rendimenti netti dei Bot trimestrali, scesi sotto l'8%: si sono attestati a quota 7,83% contro il 9,09 dell'asta precedente. La domanda è stata elevata (20.574 miliardi di lire, contro un'offerta di 17.000 miliardi) e ha registrato il nuovo calo dei rendimenti netti (8,34% per i Bot semestrali e 8,60% per quelli annuali contro rispettivamente l'8,72% e l'8,91% dell'asta di fine giugno, i livelli più bassi degli ultimi nove anni) atteso dopo la previsione avanzata a Tokyo dal ministro del Tesoro, Barucci, che aveva prospettato la possibilità di scendere anche sotto il 7%. Il taglio ai rendimenti ha soddisfatti gli operatori. «Nonostante le critiche il Tesoro sta lavorando bene e ottenendo i suoi risultati dice Franco Valcarenghi, vice direttore generale della Sigeco - e si ottiene anche lo scopo di spostare l'attenzione dal brevissimo termine. Se il ministero del Tesoro anche a fine mese emetterà meno Bot di quelli in scadenza, ci sono tutte le premesse per un nuovo calo dei tassi». Per Alberto Varisco, presidente dell'Atic (l'associazione dei tesorieri bancari), la «reazione del mercato alla "provocazione" di Barucci è stata estremamente responsabile. Con la prossima asta di fine mese sarebbe positivo confermare questi risultati». Sia Varisco che Valcarenghi hanno sottolineato che le prossime cedole facciali dei Btp (oggi l'I 1%) saranno certamente ridotte, come anche quelle semestrali dei Cct (oggi al 6,25%), per le quali Valcarenghi ha ipotizzato un 5,5%. I Bot trimestrali, hanno sottolineato Valcarenghi e Varisco, «sono ormai da considerare strumenti di mercato monetario, per le Tesorerie e non certo per le famiglie». . Considerazione tanto più valida se si tiene conto che, tolte le commissioni bancarie, alla clientela oggi i Bot trimestrali rendono circa il 6,5%, quasi quanto potrebbero rendere i conti correnti bancari senza la ritenuta del 30% sugli interessi. Sul fronte delle valute, invece, la morsa della speculazione non dà segni di allentamento e si riapre così i) braccio di ferro con la banca centrale di Parigi dopo alcuni mesi di calma nello Sme. Secondo i cambisti della piazza di New York la banca di Francia è di nuovo intervenuta a sostegno della propria divisa che nel pomeriggio di ieri ha nuovamente sfondato la soglia di 3,40 franchi contro marco. Non sono servite le dichiarazioni tranquillizzanti fatte nella capitale d'Oltralpe dal ministro dell'Industria e dello sviluppo economico; Alain Madelin, che ha sostenuto che la speculazione «ha doppiamente torto» in quanto il franco è la divisa «più degna di fiducia all'interno dello Sme», né le riaffermazioni da parte dei responsabili politici franco-tedeschi sulla bontà e stabilità della parità tra le due divise. E neppure è servito molto l'intervento dello stesso premier Balladur, che ha fatto sapere la sua determinazione totale a mantenere la stabilità della parità, al quale ha fatto eco da Tokyo il ministro delle Finanze tedesco, Theo Waigel, sostenendo che i dati fondamentali dell'economia francese «sono in ordine». Gli operatori d'Oltralpe non credono all'inizio di una crisi più grave ma osservano con mestizia che le ipotesi di leadership valutaria francese in Europa mostrano di essere illusorie. Per la lira è stata una giornata all'insegna della debolezza. Sin dalle prime battute la nostra moneta si è rivelata cedente sia contro il dollaro che contro il marco, scambiati rispettivamente a 1581,84 lire (1560,98 giovedì), ed a 920,16 (il giorno prima 916,34). La moneta italiana ha ceduto po¬ sizioni anche nei confronti delle altre principali valute internazionali come la sterlina inglese, quotata a 2344,29 lire (2333,67 giovedì) ed il franco francese a 270,52 lire (269,93). Francesco Bullo LA PICCHIATA DEI BOT [RENDIMENTI COMPOSTI NETTI ANNUI NEL '93) ASTA TREMESI SEIMESI D0DICIMESI 11/1 11,23 10,95 11,22 26/1 10,66 10,13 10,70 8/2 10,38 10,28 10,17 23/2 10,53 10,54 10,38 9/3 10,66 10,48 10,44 24/3 ... 10,93 10,78 11,03 8/4 10,98 11,07 11,08 24/4 10,50 10,74 10,63 10/5 10,34 10,40 10,33 26/5 9,75 9,59 9,91 9/6 9,48 9,29 9,54 24/6 9,09 8,72 8,91 9/7 7,83 8,34 8,60 rr":] Da sinistra il ministro del Tesoro Piero Barucci e Antonio Fazio governatore della Banca d'Italia

Luoghi citati: Europa, Milano, New York, Parigi, Tokyo