Il Canzoniere dell'estate garantismo o cattivo gusto? di Gabriele Ferraris

4RASTRC TIVÙ' & TIVÙ' // Canzoniere dell'estate garantismo o cattivo gusto? SI conclude stasera su Raiuno, con la proclamazione delle «stelle d'argento» e delle «stelle di bronzo» (stelle, si noti, non facce), il Canzoniere dell'Estate: una delle tante pagliacciate canore che infieriscono sul telespettatore di luglio. Col pretesto di farci ascoltare i motivetti delle vacanze, i furbini abborracciano una passerella di personaggi di seconda fila, un balletto da recita scolastica, una presentatrice disinvolta come un nasello in pescheria; ci aggiungono due marchettoni - sfilata di bikini e «abiti da sera», le virgolette non sono casuali - e affidano il tutto a un regista in libera uscita. Voilà, abbiamo coperto tre serate di palinsesto. La simpatica manifestazione è prodotta dall'Oai: la stessa società organizzava anche il Festival di Sanremo, allorché a dirigerla c'era Adriano Aragozzini. Il popolare «Ara» è ospite dello Stato italiano da giovedì: lo stesso giorno in cui 0 medesimo Stato italiano, tramite la Rai, mandava in onda la prima I puntata del Canzoniere. AttenI ti, però: le vicende penali di Aragozzini null'hanno a che spartire con l'Oai di oggi. Aragozzini ha ceduto la società in maggio, quando fu condannato a quattro armi di galera per fatti di corruzione legati a passate edizioni del Festival. In febbraio il pimpante Adriano - già sotto processo - era ancora alla timone dell'Oai, e collaborava con Raiuno in veste di consulente per «Sanremo '93». Taluni fecero notare a Mario Maffucci, capostruttura di Raiuno, che l'ente televisivo di Stato avrebbe dovuto prendere le distanze da un inquisito, seppur di provata fede demitiana. Maffucci, con nobile spirito garantista, rispose che - mancando una condanna - il signor Aragozzini era un libero cittadino. Adesso il cittadino condannato è pure in carcere perché coinvolto in una seconda inchiesta. Ma ha lasciato l'Oai, e quindi è tutto regolare. La Rai è garantista. E l'altra sera Roberto D'Agostino, arruolato al Canzoniere dell'Estate per prodursi in siparietti satirici, pur senza citare la dolorosa vicenda ha snocciolato battute del tipo «ormai ne arrestano uno ogni 5 minuti», oppure «ah, lo porti al polso come le manette?». Formidabile. A proposito di tocchi di classe. La «(presentatrice» Elisabetta Gardini, vecchia femminista, ammonisce le mannequin che esibiscono i costumi da bagno e gli «abiti da sera»: «Le modelle non parlano, e se parlano sbagliano». Altre finezze: D'Agostino domanda a una fan (ah, la meravigliosa gente!) che cosa vorrebbe ricevere in dono da Cristiano De André. Risponde la sventurata: «Gli slip». E l'ormai impresentabile Milva infila nella sua canzonetta le colorite espressioni «stronzo», «coglione», e «faccia di culo». •Vi risparmiamo il balletto «brasileiro», con primi piani della regia in acido sui deretani delle mulatte. Non infieriamo sul playback: vabbè le esigenze tecniche, ma imparate almeno a mimare. Tacciamo sul tono generale da sagra dell'abbacchio. Ci domandiamo soltanto quanto costino al contribuente il cattivo gusto e l'impudenza di lorsignori. Garantismo o non garantismo. Gabriele Ferraris iris |

Persone citate: Adriano Aragozzini, Aragozzini, Cristiano De André, D'agostino, Elisabetta Gardini, Maffucci, Mario Maffucci, Roberto D'agostino

Luoghi citati: Sanremo