Agonia in 50 puntate per il «giudice» di Mike

20 Illy Reale è morto, ma tutte le sere parla e ride in tv Agonia in 50 puntate per il «giudice» eli Mike MILANO. Illy Reale è morto la settimana scorsa in un incidente stradale, ma il suo distacco definitivo dalle cose terrene è rimandato al 24 agosto. Fino ad allora continuerà a ridere e parlare, a esistere, dentro la macchina che lo tiene artificialmente in vita: la televisione. Continuerà a fare il suo lavoro di giudice di gara per «La ruota della fortuna», il quiz di Canale 5 condotto da Mike Bongiorno, del quale Reale era anche autore. Poi si staccheranno i fili, e parrà quasi un'eutanasia. Cinquanta giorni, un'agonia lentissima, e dunque più crudele, dovuta al fatto che le puntate della trasmissione vengono registrate con largo anticipo, soprattutto in periodo di ferie. Ma, poiché per moderna convenzione solo ciò che appare in televisione esiste davvero, un distacco più dolce, meno improvviso e feroce di quello imposto da uno schianto sulla strada. Un po' di tempo in più per il bambino di Illy Reale, che ancora non sa, e per la moglie, che si sarebbe detta «ben contenta» di poter esorcizzare così, attraverso il video, l'irreparabilità della morte. Cinquanta giorni, trentotto puntate. Il conto alla rovescia per Illy Reale, per i suoi familiari, per il pubblico, è iniziato lunedì, quando Mike Bongiorno, rientrato dal funerale, ha registrato un nuovo attacco per la trasmissione della sera: dando l'annuncio della scomparsa di uno dei suoi collaboratori prediletti, e spiegando al pubblico che, comunque, quel volto tanto noto sarebbe apparso an- cora al suo fianco in tv. Non è la prima volta che la televisione tiene in vita una persona clinicamente morta. Un'agonia a puntate toccò, nell'87, a Nick Novecento. Stroncato da un infarto a ventitré anni, l'attore continuò a svolgere il suo ruolo di opinionista al «Maurizio Costanzo Show» per tre sere. Allora, davanti ai suoi occhioni sgranati, a poche ore dal telegiornale che aveva dato la notizia della morte, il pubblico si divise, molti si scandalizzarono: cinismo, cattivo gusto, lo spettacolo deve continuare però... Anche in quell'occasione furono i parenti a mettere fine al¬ la polemica: «La madre di Nick», rivelò Maurizio Costanzo, «ci ha chiesto espressamente di poterlo rivedere in televisione». In sei anni molto tele-cinismo è passato sotto i ponti, molto è cresciuto il valore totemico dell'apparecchio, e l'agonia a puntate di Illy Reale scivola via senza dare angoscia, tra un quiz e un'interruzione pubblicitaria pare quasi naturale, pare la vita, pare la televisione. Gli sia lieve la telecamera. Stefania Mi retti Sei anni fa il caso di Nick Novecento divise il pubblico Mike Bongiorno e a fianco l'attore Nick Novecento scomparso nell'87