Conte d'Uzès-Passerin d'Entrèves

A cavallo delle Alpi le none dell'estate Conte d'Uzès-Passerin d'Entrèves A cavallo delle Alpi le none dell'estate PARIGI. Lui appartiene alla più alta nobiltà francese, è l'erede del primo ducato di Francia. Prima della Rivoluzione francese, i suoi avi, per diritto regale, sovrastavano tutta l'aristocrazia d'Oltralpe. Lei è la discendente di una famiglia valdostana di alto lignaggio, i Passerin d'Entrèves e Courmayeur. Jacques de Crussol d'Uzès e Alessandra sigillano questa mattina davanti all'altare la loro unione, già definita dai settimanali francesi «il matrimonio dell'estate». La «bionda piemontese», come l'ha soprannominata «Paris Match» facendo un po' di confusione tra le regioni italiane, e il «primo conte di Francia» hanno già pronunciato civilmente il loro «sì» a Lugano ma, per sentirsi marito e moglie, intendono aspettare la benedizione del sacerdote. Subito dopo, si traferiranno nell'ala del castello di famiglia destinata a loro, una costruzione maestosa che domina l'antico feudo di Uzès, nato e sviluppatosi attorno al maniero. Di quella reggia - la cui facciata oggi si presenta con un'architettura inconfondibilmente rinascimentale - tramandata di padre in figlio per oltre mille anni, alla giovane coppia è destinata l'ala destra. La grande decisione è stata presa alla fine dello scorso anno. Con qualche sospiro di impazienza da parte del conte. I due avevano trascorso una vacanza insieme: una crociera nel Mediterraneo. Prima di scendere a terra, il conte Jacques si era dichiarato: «Avevo passato una ventina di giorni deliziosi con Alessandra - racconta -. Perché non continuare tutta la vita insieme?». Lei è giovanissima. La proposta l'ha presa un po' alla sprovvista. «Fino ad allora - racconta non avevo mai pensato al matrimonio. Così mi sono presa due mesi per riflettere. Alla fine, nonostante i miei 22 anni, ho deciso di rispondere con un "sì"». Da quando hanno deciso di unire due famiglie così significative per l'antica nobiltà europea, però, la loro vita di tranquilli cittadini è stata continuamente violata dai flash dei paparazzi. Una fuga senza fine per non essere colti in attimi di intimità che volevano tenere solo per loro. Poi, alla fine, hanno dovuto cedere ed hanno deciso di raccontare la loro storia d'amore a «Paris Match». «Desideriamo due figli», hanno dovuto confessare al giornalista che li ritraeva nella loro maestosa casa. Alle loro spalle, quadri di artisti moderni, le grandi tele che da secoli arredano le pareti del castello di famiglia e lampade, ovunque, realizzate dai maestri artigiani di Uzès. Alessandra aveva già avuto modo di conoscere il suo nuovo feudo. Era stata nel castello, la prima volta, nel 1991. Guidata da Jacques tra le vie del paese, dove i Crussol erano e rimangono i «signori del luogo», sulle colline che dominano la vallata e nei prati e boschi sterminati, si era innamorata del paesaggio. L'amore per il futuro marito era già sbocciato prima. Così, il passaggio dalla Val d'Aosta alla Francia, dalle montagne alle colline, è stato indolore, anzi, è stato il coronamento di un sogno. Come avviene nelle fiabe e raramente nella realtà. Ulderico di Zeme Jacques de Crussol d'Uzès e Alessandra Passerin d'Entrèves e Courmayeur

Persone citate: Alessandra Passerin, Passerin

Luoghi citati: Courmayeur, Francia, Lugano, Parigi, Val D'aosta, Zeme