«E' giusto dare uno schiaffo ai bambini»
«E' giusto dare uno schiaffo ai bambini» Nuove polemiche sul «ceffone educativo» dopo il caso del pretore italiano che condannò una madre «E' giusto dare uno schiaffo ai bambini» Giudice inglese assolve una baby-sitter accusata per i suoi metodi L'Inghilterra «assolve» il ceffone a scopo educativo. Perché secondo una corte londinese schiaffeggiare un bambino è un diritto-dovere di ogni educatore che si rispetti. Altro che reato, altro che la condanna che a febbraio un giudice italiano aveva inflitto a una madre «colpevole» di aver alzato le mani sul figlio. Il caso che ha dato origine al pronunciamento dei magistrati inglesi ha visto protagonista una bambinaia tradizionalista, fermamente convinta che la punizione corporale sia molto più convincente di qualsiasi ragionamento. Anne Davis era stata infatti cancellata dall'elenco delle bambinaie professionali perché si era rifiutata di sottoscrivere l'impegno formale a non picchiare i bambini affidati alle sue cure. Impegno che le era stato richiesto dall'ufficio di collocamento di Sutton, un centro a Sud-Ovest di Londra. Contro questa decisione Anne Davis aveva presentato ricorso alla magistratura e i giudici le hanno dato ragione sostenendo che il Comune di Sutton ha interpretato troppo rigidamente la legge sulla tutela dei minori, varata dal governo nel 1990, in cui si sconsiglia l'uso delle punizioni corporali. Nella battaglia per il diritto al ceffone correttivo, la bambinaia era sostenuta dalla sua datrice di lavoro, la signora Anne Forman, madre di Luke, un bambino di quattro anni che sicuramente non sarà molto contento di questa sentenza. Per lui, ma anche per gli altri bambini inglesi, si preparano tempi duri. Il pronunciamento dei giudici, infatti, ha dato nuovo vigore agli irriducibili sostenitori delle punizioni corporali. In prima linea su questo fronte si è già schierato :Sjr Rhodes Boyson, un ex' sottosegretario alla Pubblica Istruzione, the ha chiesto al governo di abolire il divieto di punizioni corporali nelle scuole pubbliche. L'aumento della criminalità minorile, ha detto Sir Boyson, dimostra la necessità di mantenere ferme regole disciplinari. In Gran Bretagna il ceffone è fuori legge nelle scuole pubbliche, ma non in quelle private sulla base dello stravagante principio che quando un genitore paga ha anche il diritto di scegliere se far picchiare o meno il proprio figlio. E proprio un paio di settimane fa, la Camera dei Lord ha bocciato una proposta di legge che vietava le punizioni corporali anche nelle scuole private. Invece, ha approvato un provvedimento nel quale si stabilisce che la punizione non deve essere «degradante». Il caso di Sutton si pone in netto contrasto rispetto a quello che, a febbraio, aveva scatenato ampie discussioni in Italia. A sollevarlo era stato Angelo Sodo, pretore di Nardo, vicino a Lecce. Il magistrato, infatti, aveva sentenziato che rifilare schiaffi ai figli è incostituzionale e aveva perciò condannato Antonella Lucia Miceli a un mese e quindici giorni di reclusione per aver rifilato un ceffone al figlio. «Essendo ormai ridotta l'area di legittima applicazione dei cosiddetti mezzi di correzione per il variare di situazioni sociali e di considerazioni sociologiche, il trattamento educativo dei figli minorenni deve essere conforme ai principi costituzionali»: così aveva scritto il dottor Sodo nell'inedita sentenza. E sul «ceffone educativo» si era aperto un dibattito che l'episodio londinese ripropone. «Per educare i bambini gli schiaffi sono la strada sbagliata», spiega senza esitazioni Mario Lodi, autore di libri per ragazzi. E aggiunge: «Certo, la cultura anglosassone è molto diversa dalla nostra, ha alle spalle una storia di intransigenza e di educazione repressiva. Ma resta il fatto che non è impaurendo i bambini che li si aiuta a crescere. E' giusto insegnare ai bambini che esistono regole, ma bisogna discuterne con loro, aiutarli a capirle per insegnargli a rispettarle. No, per costruire il nuovo, il futuro, i ceffoni sono controproducenti». [l.u.]
Persone citate: Angelo Sodo, Anne Davis, Anne Forman, Antonella Lucia Miceli, Mario Lodi, Rhodes, Sutton
Luoghi citati: Comune Di Sutton, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Lecce, Londra
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