Ordine di cattura internazionale di R. In.

Ordine di cattura internazionale Ordine di cattura internazionale MILANO. Il gip Maurizio Grigo ha firmato ieri mattina l'ordine di cattura internazionale nei confronti di Salvatore Ligresti. Il finanziere era stato oggetto di un ordine di custodia cautelare il 30 giugno nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge la sua compagnia di assicurazioni Sai per tangenti versate al fine di aggiudicarsi le assicurazioni dei dipendenti del gruppo Eni e che ha portato anche all'arresto di Fausto Rapisarda, nipote di Ligresti ed amministratore delegato della Sai. Intanto dalla Svizzera arriva una doccia fredda. No secco su tutta la linea. E' questa la risposta del tribunale federale di Losanna, la massima corte giudiziaria elvetica, al ricorso del Comune di Milano contro le banche del Canton Ticino. Anzi. Il Comune dovrà ora pagare la tassa di giustizia e 15 mila franchi alle banche. Gli istituti, spiega la sentenza, avevano il diritto di opporsi alla richiesta di informazioni sui conti correnti bancari in Svizzera degli inquisiti di «Mani pulite». E la corte fissa un principio che ridimensiona in maniera cospicua l'accordo internazionale sull'assistenza giudiziaria, almeno sul fronte dei reati di concussione e corruzione. Non bastano, innanzitutto, le considerazioni e gli indizi raccolti dall'inchiesta italiana per aprire i forzieri elvetici. Non solo: d'ora in poi le banche potranno rifiutarsi di collaborare a richieste di indagini a tappeto. La domanda italiana, si dice nella sentenza, non conteneva «alcun elemento atto a far ritenere o sospettare che le somme di denaro versate illecitamente in Italia potessero avere una qualche relazione con la piazza bancaria ticinese». E al Comune di Milano che chiedeva indagini a tappeto su tutte le banche del Ticino il tribunale replica che una domanda del genere «comporta ricerche, complicate ed onerose» tali da «estendere oltre ogni ragionevole limite l'obbligo di collaborazione internazionale». Una replica secca, ma il tribunale va oltre. I legali del comune di Milano avevano sostenuto che l'opposizione delle banche svizzere a operare con la giustizia italiana «dimostra la collaborazione di istituti o società finanziarie svizzeri con i corruttori italiani». E i giudici elvetici rispondono: «Questa è una terminologia con una connotazione chiaramente offensiva». Le banche avevano il diritto, anzi il dovere di chiedere al giudice una decisione, prima di violare i segreti dei clienti. La Confederazione serra le file e il segreto bancario regge all'offensiva italiana. [r. in.]

Persone citate: Fausto Rapisarda, Ligresti, Maurizio Grigo, Salvatore Ligresti

Luoghi citati: Canton, Comune Di Milano, Italia, Milano, Svizzera