Il «Millelire» alla francese di Enrico Benedetto

Parigi, libri a 10 franchi Parigi, libri a 10 franchi Il «Millelire» alla francese PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il libro a mille lire sbarca in Francia e trova uno sponsor vip, Gallimard. L'autorevole «maison» curerà la diffusione, ma i veri editori sono una coppia italiana: Maurizio Medico e Nata Rampazzo. Il «covo» da cui vogliono sferrare l'attacco all'editoria transalpina - blasonata ma talora letargica - si trova in rue Fénelon, X Arrondissement parigino, un indirizzo che magari farà storia. Nell'attesa, ieri ha visto il battesimo del fuoco. Usciva il primo volume, l'epicurea «Lettera sulla felicità». L'ultima pagina c'informa che le copie sono 425 mila, di che far tremare i best seller. Ma niente paura: il minuscolo libro era in omaggio con il «Nouvel Observateur». Per i successivi, 10.000 basterebbero a non chiudere la baracca. Medico & Rampazzo sembrano contarci: annunciano già 60 titoli, che da settembre usciranno a cadenza settimanale. Il prezzo è tondo: 10 franchi. In realtà fanno 2683 lire, ovvero quasi il triplo del modello italiano. Ma è un cambio assassino (colpa dello Sme), e comunque sul mercato editoriale francese la cifra rimane imbattibile. «Mille e una Notte» si chiama la nuova editrice. Ha per obiettivo un pubblico giovane, urbano, istruito ma che non bazzica le librerie. Vorrebbe insomma fungere da ((Apriti Sesamo» per dischiudere il tesoro dei classici a chi ha il background culturale, ma non il tempo, la voglia o i quattrini. «E' un'esperienza interessante, da seguire» dice Antoine Gallimard. Ad Hachette ammettono che l'idea può funzionare. Ci avevano pensato anche loro, prima di accantonarla per scrupoli finanziari. E la Fnac, il gigante pubblico che smercia libri a milioni ogni anno, appoggia l'iniziativa. Ma farcela non sarà semplice. Per vincere la sfida, Medico e Rampazzo hanno messo insie¬ me i loro talenti. Il primo è un ex libraio torinese, che ha chiuso bottega l'anno scorso per lanciarsi nell'avventura francese. Di Parigi, invece, Rampazzo può considerarsi un veterano. Nella capitale gestisce l'omonima agenzia grafica, un passe-partout grazie al quale intrattiene buone relazioni con la grande editoria. E' lui l'uomo marketing, quello che studia le copertine di migliore impatto e impazzisce per ridurre le spese. fi loro archetipo è, forzatamente, Marcello Baraghini, con i suoi «Millelire». Ma vorrebbero andare oltre. Nelle tre pagine che dedica loro «Liberation» evocano Italo Calvino «padre spirituale di entrambi» e l'einaudiana collezione «Centopagine». In catalogo l'Italia gioca un ruolo non trascurabile: Svevo, Leopardi, Galileo, Pirandello, Goldoni... persino il misconosciuto (Oltralpe) Ugo Foscolo. Non mancheranno gli scrittori pruriginosi, da Sade - «Dialogo fra un prete e un moribondo» - all'Ovidio erotico. Per i francesi, l'occhio è di riguardo, ma non si va oltre la maggioranza relativa. In comune, le opere (10 cm x 15) hanno da appaiare gloria e concisione. Bisogna poterle leggere d'un fiato sul metrò, dal medico o per i singles - aspettando che la lavanderia automatica renda il bucato. E dire che Parigi si riteneva imbattibile con i suoi «livre de poche», ormai quarantenni ma tuttora validissimi nella politica tariffaria. Qualche lettore finirà con il domandarsi se convenga acquistare «Lo scarabeo d'oro» aio franchi o il Poe novellista, in integrale, per 30. I margini sono cioè assai più ridotti che nel panorama italiano. Ma il neo-editore non smarrisce la fiducia. Ha un budget piccolo - 400 milioni - e sopra tutto realistico: il successo può tranquillamente arrivare per gradi. Enrico Benedetto

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