Il Papa ritrova la forma nei boschi del Cadore di Marco Tosatti

li Papa ritrova la ferma nei boschi del Cadore Nella prima giornata di vacanza passeggiata e meditazione. Pranzo al sacco e alla sera cena con insalata ecologica li Papa ritrova la ferma nei boschi del Cadore Ma ipercorsi delle escursioni sono più facili per non affaticarlo LORENZAGQ DI CADORE DAL NOSTRO INVIATO Ecco di nuovo Super-Wojtyla: senza por tempo in mezzo, senza prendersi un giorno di riposo, Giovanni Paolo II si inerpica subito in una lunga escursione per i monti del Cadore. Oltre otto ore di passeggiata (alla fine è rosso come un gambero), lettura e contemplazione nella zona della Val Visdende, in quota, colazione al sacco: panini, frutta, e l'immancabile tè. E forse anche del formaggio preparato in una malga della valle: ricotta salata, e formaggio di montagna saporito. Lo stesso che ha preteso - ci è stato rivelato in questi giorni - l'anno scorso, non appena è arrivato qui, dopo l'operazione. Gli avevano preparato della mozzarella. «Non voglio questa roba!» disse Giovanni Paolo II con sdegno montanaro. «Datemi del formaggio piccante, saporito». Al ritorno ieri sera lo aspettava l'insalata ecologica: dal Castello di Mirabello è infatti giunta la richiesta di verdura e frutta senza conservanti per la tavola del Pontefice. Mercoledì, dopo cena, Papa Wojtyla ha «scaldato i motori», con una breve passeggiata sul sentiero del Club Alpino Italiano intitolato a suo nome, il N. 336. E poi ieri mattina, alle 10,02 per le strade di Lorenzago è sfrecciato un piccolo convoglio di sei auto. «E' passato come il vento»! hanno detto le vecchine in paziente attesa lungo la strada del paese. Tanta energia sorprende anche don Sesto Da Pra', 84 anni, parroco di Lorenzago, amico di vecchia data del Papa. «Ma guardate che razza di business! - ha esclamato Don Sesto -. L'avrei pensato un po' fuori a respirare, e invece va via... Ma che razza di ma.... che meraviglioso. Nonostante che sia malato. Perché c'è poco da dire...» e lascia capire che malato, lo è. E infatti, nonostante l'energia e la voglia («ha proprio la grinta del montanaro» dice Don Sesto) qualche cosa è cambiato nel panorama delle escursioni papali. A differenza degli anni scorsi, gli organizzatori cercano di evitare che il Pontefice affronti dislivelli troppo gravosi. I sentieri troppo difficili vengono scartati; i percorsi vengono scelti nelle strade forestali, quelle che sono usate di norma per il disboscamento. E da quest'anno è in vigore un'altra precauzione: si prediligono sentieri facilmente raggiungibili dall'ambulanza, un centro di rianimazione mobile. Vista l'età del Pontefice, e i suoi guai passati. E ancora: il Pontefice viene portato «in quota» in macchina (è sempre disponibile una jeep della Forestale) e lì passeggia a lungo, impiegando più del tempo che sarebbe necessario a un alpinista medio a coprire il percorso. Ieri questo è accaduto sulle «malghe» della Val Visdende, ricca di abeti rossi, ai confini con l'Austria (c'è Lienz dall'altra parte) e sotto il Monte Peralba, 2693 metri, testimone di una storica scalata, il 21 luglio 1988 dello stesso Papa Wojtyla. Ieri si è accontentato di guardarla dalle «malghe» di Val Visdende, almeno secondo il «tam tam» che per le vie più improbabili fa giungere la suo eco al Municipio di Lorenzago, cuore logistico dell'informazione, gestito da Gilma Conti e Annalisa Bonazzi. Ma che cosa pensa il Papa? «Vuole aprire i polmoni - confessa Don Sesto -. L'ho trovato un po' più affaticato, un po' più dimagrito, un po' più asciutto. Dirà: meno male che sono qua, fuori della mia baracca, il Vaticano». Giovanni Paolo II vuole «boschi, natura silenzio». Don Sesto si ricorda dell'incontro dell'anno scorso, e del saluto di quest'anno: «Pensate un po' a tutti quei problemi che un povero Papa ha. Qui ci sono i fiori, gli uccelli, tutto è diverso da laggiù, con tutta quella confusione, anche se c'è il suo palazzone. Lui me l'ha detto che sta più volentieri qui. Con quest'aria... Ha detto: "Se potessi tenere le finestre aperte sempre..."». Marco Tosatti

Persone citate: Annalisa Bonazzi, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Sesto Da Pra', Wojtyla

Luoghi citati: Austria, Mirabello