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I marines sbarcano a Nord I marines sbarcano a Nord Parte la missione umanitaria nel Somaliland secessionista MOGADISCIO. L'Onu espande le operazioni militari e umanitarie in Somalia. Oltre 2 mila marines americani sono sbarcati ieri nel porto settentrionale di Bosaso, in Migiurtinia, sulla costa settentrionale somala nel Golfo di Aden (a 1400 chilometri da Mogadiscio). Il rappresentante dell'Onu a Mogadiscio, l'ammiraglio americano a riposo Jonathan Howe, ha reso noto che lo sbarco è stato deciso nell'ambito della missione «Unosom-2» come esercitazione militare e allo scopo di scavare pozzi e costituire un'infrastruttura per la distribuzione di medicinali nella regione di Bosaso, zona relativamente pacifica. Dello sbarco americano, l'Ssdf del generale Mohammed Abshir Mussa era stato avvertito in anticipo. «Venti giorni fa gli americani si erano presentati con una testa di ponte di 20 uomini guidati da un colonnello - ha detto Yusuf Mohammed Ismail, segretario per le rela¬ zioni internazionali dell'Ssdf - e lo sbarco è avvenuto in sintonia con quanto abbiamo sempre detto: chiedevamo l'intervento dei Caschi Blu in tutta la Somalia, e non solo a Mogadiscio, e siamo stati i primi a chiedere l'intervento dell'Italia». Un risultato «più che positivo» dell'arrivo degli americani in Migiurtinia, ha rilevato Ismail, è che la presenza delle quattro unità statunitensi al largo delle coste ha fatto sparire i pescherecci, alcuni dei quali italiani, che pescavano di frodo nel golfo di Aden. I 500 americani sbarcati a Bosaso si sarebbero inoltrati fino a Garoe, nelle cui vicinanze sono situati tre pozzi petroliferi della «Conoco» e avrebbero iniziato a sottoporre a visite mediche la popolazione, a riparare la strada e una stazione di polizia. «L'accoglienza è stata trionfale», ha detto Ismail, rilevando però che l'Ssdf è esposto alle minacce degli integralisti. [AdnKronos]