«Prima di ucciderti facciamo l'amore»

Cronache Pescara, per evitare che la moglie abortisse aveva deciso di accoltellarla «Prima di ucciderli, facciamo l'amore» Ma la polizia l'ha salvata PESCARA. L'aveva già legata ed imbavagliata. Il fil di ferro le lacerava le caviglie, mentre un fazzoletto le respingeva in gola la paura e il bisogno di chiedere aiuto. Voleva ucciderla sulla macchina che doveva condurla in clinica per abortire. Lo aveva deciso lei, lui non voleva, assolutamente. Poi, una fantasia, o il desiderio di sottrarre l'ultima tenerezza a una donna che voleva cancellare per amore: ha pensato di fare con lei l'amore per l'ultima volta. Così il suo orribile piano è fallito, grazie al destino, grazie al casuale passaggio di una pattuglia della polizia stradale. La donna è riuscita ad attirare l'attenzione degU agenti e Halit Gjinika, albanese di 32 anni, muratore, residente a Silvi Marina (Teramo), è finito in carcere con le accuse di sequestro di persona e tentativo di uxoricidio. Sua moglie, Terezina Doda, 28 anni, cuoca in una pizzeria, al secondo mese di gravidanza, aveva deciso di abortire perché la loro storia d'amore era finita. Nessuna discussione, solo una decisione irrevocabile, a cui il marito doveva per forza sottostare. Ieri mattina l'uomo avrebbe dovuto accompagnarla nel reparto di ginecologia dell'ospedale di Pescara, per sigillare con quell'intervento la fine del loro rapporto. Deve aver architettato il piano tutta la notte, Halit. Se nostro figlio deve morire, lei morirà con lui: il nostro amore svanirà definitivamente nel nulla. Oppure è stato un raptus, solo il tempo di procurarsi da qualche parte il fil di ferro di cui, come muratore, faceva spesso uso e il coltello. Saliti sull'automobile, si è diretto verso una zona isolata, vicino alla discarica pescarese di Fosso Grande, sfuggendo alle probabili domande della moglie. Le ha legato mani e piedi con un fil di ferro e le ha comunicato la sua decisione: ti ucciderò con questo coltello, poi brucerò il tuo corpo nell'automobile. A quel punto, il desiderio incontenibile di far con lei l'amore per l'ultima volta: l'ha slegata e costretta a sdraiarsi sul sedile posteriore dell'automobile. Una pattuglia della polizia stradale in transito nella zona, però, si è insospettita nel vedere l'autovettura ferma in una zona isolata. Gli agenti si sono avvicinati, credendo si trattasse di un'automobile in panne, ed hanno chiesto all'uomo i documenti. Entrambi risultavano in regola con il permesso di soggiorno. Per Terezina era l'ultima chanche per non morire. Il destino voleva graziarla, con una penna e una busta bianca. Mentre tutto sembrava perduto, la donna è riuscita ad attirare l'attenzione degli agenti che se ne stavano andando mostrando loro, attraverso il finestrino, una pezzo di carta sul quale aveva scritto: «Non lasciatemi». Una volta scesa dall'automobile, la giovane albanese ha raccontato agli agenti l'accaduto. Le escoriazioni al volto ed i segni lasciati dal fil di ferro ai polsi ed alle caviglie hanno confermato la versione da lei fornita agli agenti. L'uomo è stato subito arrestato. Sull'automobile, oltre al fil di ferro, gli agenti hanno trovato anche il coltello con il quale l'uomo voleva cancellare la sua donna, suo figlio, la sua storia d'amore fallita. [m. c.) JS Un controllo della polizia stradale: durante un'operazione analoga ieri è stato sventato un assassinio a Pescara

Persone citate: Doda, Fosso Grande, Halit, Halit Gjinika

Luoghi citati: Pescara, Teramo