Oggi a Orvieto l'addio

Oggi a Orvieto l'addio Oggi a Orvieto l'addio //prete organizzatore celebrerà la messa funebre anche se ferito ORVIETO. La città si ferma oggi pomeriggio per rendere l'ultimo saluto alle vittime della sciagura di Val Badia. I funerali, in forma solenne, si svolgeranno in Duomo e saranno celebrati dal vescovo della diocesi di Orvieto mons. Lucio Decio Grandoni. Sedici le bare allineate in una delle chiese più conosciute al mondo, le altre due sono state fatte proseguire per Viterbo, città di residenza di Rosa Casciarri e della nipote Valentina Tonicchi. In prima fila ci saranno i gonfaloni di tutti i comuni da dove provenivano le vittime di una sciagura che il comprensorio di Orvieto accetta con rassegnazione: Allerona, Castel Viscardo, Ficulle, Bagnoregio, Terni. «Tra la gente c'è ancora tanto smarrimento e dolore - osserva mons. Eraldo Rosatelli, vicario della diocesi di Orvieto, che ha portato conforto alle famiglie delle vittime -. Sono riuscito a parlare con don Italo, l'animatore di tante vacanze serene, e l'ho sentito un po' più sollevato del giorno della sciagura. La visita del nostro vescovo ai feriti ha dato a tutti il segno della solidarietà». Nessuna censura al comportamento degli organizzatori della vacanza, nessuna accusa nei confronti del conducente del pullman della morte: in città si parla soltanto di fatalità. «Don Italo svolgeva, oltre ai tradizionali compiti pastorali, un'attività meritoria: organizzava da oltre 15 anni le vacanze per le famiglie del comprensorio di Orvieto. Esperienza e capacità ne avevano fatto un capo, capace di imporre prezzi agli albergatori, ai proprietari dei pullman. I costi erano davvero contenuti: 400 mila lire per due settimane di villeggiatura, vitto e alloggio compreso»; così racconta chi ha già usufruito di una vacanza nelle Alpi, nei turni precedenti. La catena della solidarietà della gente di Orvieto si è messa in moto mano a mano che la tragedia assumeva contorni più drammatici. «La gente di qui è assai riservata, molti hanno assicurato la loro disponibilità per fornire aiuti alle famiglie meno abbienti; un'azienda ha voluto donare i vestiti per le diciotto vittime, naturalmente tutto in maniera anonima», informano in Municipio. Orvieto sente come suoi tutti i morti della tragedia, anche se don Italo aveva raccolto adesioni per le sue gite in altri comuni. La città si stringerà attorno ai parenti delle vittime più giovani, ai genitori di Francesca Fontanieri di 13 anni, alla mamma che gestisce un negozio di scarpe ad Allerona, al papà operaio. Di Allerona è anche la famiglia di Daniela Rosignoli di 12 anni. Sul pullman della morte c'erano anche i genitori della ragazza, feriti ma salvi. Hanno chiesto ai medici di tornare a casa, sono stati accontentati. L'elenco delle vittime più giovani prosegue con Valen¬ tina Tonicchi, 10 anni, di Montefiascone. Forse era suo l'orsacchiotto di pelouche, che un vigile del fuoco ha raccolto tra le lamiere della carcassa del «Fiat 370». Annientata anche la famiglia Trucca di Bagno Regio: dei sei componenti, ne sono deceduti tre, tra cui la giovane Enrica Trucca di 15 anni. L'elenco del dolore sembra infinito. Silvia e Valentina Frizza, di 8 e 4 anni, hanno perduto i genitori Rodolfo ed Antonella. Tecnico in una fab brica di laterizi lui, casalinga lei. Anche loro di Allerona. «Il cuore grande degli orvietani li aiuterà nella loro crescita spirituale e materiale - dice commosso don Italo Mattia -. E dal cielo avranno la protezione dei loro genitori». Don Italo, seppure ferito, è rientrato ad Orvieto ed oggi pomeriggio celebrerà la messa di suffragio degli amici di tante vacanze liete. Mario Mariano

Persone citate: Daniela Rosignoli, Enrica Trucca, Eraldo Rosatelli, Italo Mattia, Lucio Decio Grandoni, Mario Mariano, Valentina Frizza, Valentina Tonicchi