Arriva Tracker, il babau dei ladri d'auto di Fabio Galvano

Arriva Tracker, il babau dei ladri d'auto Costa 400 mila lire più un canone annuo, le assicurazioni già promettono sconti a chi lo installa Arriva Tracker, il babau dei ladri d'auto Un hip hip che consente di individuare la macchina in due ore LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Inghilterra ha dichiarato guerra ai ladri d'auto e l'Europa attende con ansia i risultati. Dal mese prossimo entrerà in funzione un nuovo sistema elettronico, già sperimentato con successo negli Stati Uniti, che consentirà di rintracciare in poche ore un'auto rubata. Consiste in una piccola trasmittente, nascosta fra le lamiere dell'auto, i cui segnali possono essere captati dagli strumenti della polizia. Come in un celebre film di James Bond, sarà possibile «inseguire» quei segnali: come una bussola elettronica, senza che i ladri possano accorgersene. Potrebbe essere la fine dei furti d'auto. L'apparecchio si chiama Tracker e sarà messo a disposizione del pubblico dall'Automobile Association. Il costo non è eccessivo: 160 sterline, circa 380 mila lire, più un abbonamento an¬ nuale di 61 sterline, o in alternativa un pagamento una tantum di 350 sterline, circa 800 mila lire. In ogni caso si calcola che i costi saranno compensati da massicce riduzioni dei premi assicurativi: alcune compagnie hanno già annunciato tagli del 10% a chi adotterà il sistema. Il minuscolo apparecchio può essere installato in una trentina di punti diversi. Nessun'antenna, nessun adesivo, nessuna modifica esterna può rivelare se c'è e dov'è. Il ladro non ha modo di scoprirlo, se non smantellando completamente l'auto. Ma a quel punto è troppo tardi per lui. Subito il furto, l'automobilista non ha infatti che da denunciarlo alla polizia e al centro di controllo Tracker. Immediatamente la trasmittente viene attivata, attraverso segnali lanciati da antenne collocate in punti strategici (città, autostrade, porti sulla Manica). Tracker comincia a trasmette¬ re e gli strumenti sulle auto della polizia, ma anche quelli collocati in punti fissi come all'imbocco del tunnel sotto la Manica che sarà aperto l'anno prossimo, possono rintracciarla. I segnali hanno una portata di cinque chilometri in città e di 8 in campagna. Su un piccolo schermo compaiono targa, marca, modello e colore. Quando l'auto è stata «agganciata», non c'è che da seguire le frecce luminose dello schermo. L'esperienza americana dice che soltanto il 6 per cento delle auto riescono a far perdere le loro tracce, mentre l'anno scorso in Inghilterra più di un terzo delle 630 mila vetture rubate non è mai stato ritrovato. Il tempo medio per il recupero dell'auto è di due ore. L'introduzione di Tracker è salutata come un momento decisivo nella lotta contro i ladri. Ma altri problemi preoccupano oggi gli automobilisti inglesi: primo fra tutti il crescente fenomeno del furto dei telefoni di bordo, che qui sono molto diffusi. I ladri, l'anno scorso, ne hanno sottratti per un valore di circa 110 miliardi di lire; e mentre polizia e rappresentanti dell'industria erano riuniti lunedì a Slough per discutere il problema, a Londra quel fenomeno riceveva un'inattesa conferma con il furto di un altro telefono portatile. Questa volta, però, dalla Jaguar di Paul Condon, che è il capo della polizia della metropoli. In pieno giorno e in pieno centro, qualcuno ha rotto il finestrino e si è servito: Condon era ospite a colazione al Garrick Club e il suo autista si era assentato per un momento. Escluso il pericolo che sul telefono fossero registrati numeri segreti di servizio, a Condon non è rimasto altro da fare che tornare al Garrick Club e telefonare ai suoi uomini per denunciare il furto. Fabio Galvano

Persone citate: Arriva Tracker, Condon, James Bond, Paul Condon

Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Londra, Stati Uniti