Camera patrimoni «spiati» di Francesco Grignetti
Quaranta parlamentari indagheranno sui colleghi. Avranno gli stessi poteri dei giudici Quaranta parlamentari indagheranno sui colleghi. Avranno gli stessi poteri dei giudici Camera, patrimoni «spiati» Indagine sugli arricchimenti illeciti ROMA. Il Parlamento si avvia a indagare su se stesso. La Camera ha approvato ieri l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui comportamenti dei responsabili pubblici, politici e amministrativi. Con 380 voti a favore, quattro astenuti e nessun contrario, la Camera ha approvato la legge istitutiva. Quaranta parlamentari indagheranno su Tangentopoli in parallelo alla magistratura. E' un provedimento a cui nessun politico ha osato dire di no. E anche se nei corridoi se ne parla da un anno almeno, è chiaro che la Commissione è decollata solo nel dicembre scorso, quando Mino Martinazzoli si lasciò andare: «Varrebbe la pena disse il segretario de - di ipotizzare un'inchiesta sugli arricchimenti dei politici, per verificare i loro livelli di vita e quelli dei loro familiari». A quell'epoca giacevano in Parlamento diverse proposte. La primissima, del maggio 1992, era addirittura firmata da Antonio Cariglia (psdi) che poi verrà coinvolto e travolto da inchieste di Tangentopoli. Ma ce n'erano di tutti i gruppi, dal msi alla sinistra, ai radicali, ai Verdi, ai popolari di Segni. Ed ecco che ieri la Camera ha deciso di indagare «sui fenomeni di degenerazione» che colpiscono uomini politici e manager pubblici, alti burocrati e anche qualche magistrato. La formulazione del testo volutamente non lascia fuori nessuno: «responsabili pubblici, politici e amministrativi, delle imprese private e pubbliche». I parlamentari-investigatori, muniti di poteri giudiziari, dovranno esaminare le violazioni alla legge sul finanziamento pubblico dei partiti; gli ingiustificati arric- chimenti dei singoli; e anche le «pastette» nel campo degli appalti pubblici. Al termine dei lavori - dopo 8 mesi di indagine e 60 giorni di riflessione - la Commissione dovrà presentare al parlamento una relazione. E in quella sede, in bella copia, si troverà un elenco di mascalzonate, arricchimenti sospetti, proposte legislative. Ci dovrebbe essere anche un capitolo, che sta particolarmente a cuore al deputato Verde Alfonso Pecoraro, sulla «devoluzione allo Stato, tramite confische, dei patrimoni posseduti dai responsabili». Sono previste facilitazioni per chi si dichiari reo confesso. Come già accade per l'Antimafia, o la commissione Stragi, c'è dunque da attendersi una lunga sfilza di audizioni, ma anche la centralizzazione di mille inchieste giudiziarie. E' stato previsto, infatti, che la Commissione possa chiedere alla magistratura copia degli atti per procedimenti in corso. Anche quando interessano parlamentari in carica. Al termine dei lavori, poi, la Commissione deciderà se pubblicare o meno i documenti raccolti. «Così, con atti concreti, dimostriamo che il Parlamento non è delegittimato», ha commentato al momento del voto il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi, che presiedeva i lavori. Restano agli atti parlamentari le parole solenni del relatore, il de Adriano Ciaffi, che si augura con questa Commissione di «eliminare lo iato tra società politica e società civile, per recuperare ai comportamenti pubblici quei valori etici cui è necessario ispirarsi». E l'esultanza del Verde, Alfonso Pecoraro, che nelle settimane scorse aveva indetto una raccolta di firme per sostenere l'avvio della Commissione: «Il risultato della Camera dimostra che al momento del voto nessuno si è potuto sottrarre. Ora dobbiamo evitare ogni tentativo dilatorio». La parola passa al Senato. Se venisse adottata la procedura d'urgenza, la Commissione potrebbe cominciare i suoi lavori a settembre. Francesco Grignetti Nel mirino anche alti burocrati e i manager pubblici e privati A sinistra Antonio Cariglia ex segretario psdi In basso Alfredo Biondi
Persone citate: Adriano Ciaffi, Alfonso Pecoraro, Alfredo Biondi, Antonio Cariglia, Mino Martinazzoli, Segni, Verde Alfonso Pecoraro
Luoghi citati: Roma
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