In orbila con pochi dollari

PROGETTO «DELTA CLIPPER» PROGETTO «DELTA CLIPPER» In orbila con pochi dollari // vettore del dopo-shuttle ai primi test w ^ UN razzo che non richiede una rampa di lancio, parte verticalmente, raggiunge l'orbita, ritorna e atterra frenato dai suoi motori. Proprio come l'astronave di un film di fantascienza. E' il progetto Delta Clipper, nato per l'iniziativa di Difesa Strategica (le cosiddette «guerre stellari», il programma lanciato da Ronald Reagan), ma applicabile a usi civili, dal trasporto di astronauti a quello di satelliti artificiali. La McDonnel Douglas ha ricevuto un finanziamento di 59 milioni di dollari per costruire un dimostratore in scala 1:3 denominato Dc-X, che in questi giorni ha completato con successo le prove a terra e in volo presso il poligono di White Sands (New Mexico). Se i test avranno esito positivo, il primo Delta Clipper (il nome ricorda veloci velieri che solcavano gli oceani nell'Ottocento) sarà costruito nel 1996. Compito del Dc-X è provare le manovre di decollo, di atterraggio e il comportamento aerodinamico. I collaudi dovranno dimostrare anche la semplicità della manutenzione e delle operazioni a terra, che si vogliono il più possibile simili a quelle di un aereo. L'obiettivo è approntare il razzo per una nuova missione da svolgersi in tre giorni (il Delta Clipper dovrà essere revisionato e preparato per il lancio successivo in una settimana) e il suo raggiungimento è considerato fondamentale per il successo del programma. Si cerca ovviamente - di non ripetere l'esperienza dello Space Shuttle, che sulla carta offriva una elevata frequenza di voli e bassi costi: previsioni mai rispettate nella realtà, visto che i lanci sono rari e piuttosto irregolari, nonché a costi molto elevati. Il Delta Clipper vuole essere la risposta ai prezzi alquanto alti degli attuali lanciatori e ai lunghi tempi di sviluppo del progetto Nasp, l'aereo-orbitale capace di decollare e di atterrare su normali piste di aeroporto. Gli odierni razzi vettori di classe media, come il Delta e l'Atlas, hanno un costo per lancio di 50-70 milioni di dollari: il Delta Clipper potrà collocare 10 tonnellate di carico utile in orbita bassa con un costo inferiore a 10 milioni. E la McDonnel Douglas ritiene che questa cifra potrebbe essere ridotta a uno o due milioni. Il veicolo spaziale è concepito per volare con due astronauti (in un modulo pressurizzato) o senza uomini a bordo. Tutte le manovre, infatti, saranno controllate dai computer di bordo e da terra. L'equipaggio, quando ci sarà, non sarà composto da piloti, ma da tecnici e scienziati. Alto circa 40 metri e costruito con materiali leggeri e resistenti, come i compositi a matrice metallica e le fibre di carbonio, il Delta Clipper avrà otto motori principali a idrogeno e ossigeno liquidi (la propulsione chimica più potente e più pulita: produce solo vapore d'acqua). Per il lancio saranno utilizzati al 90 per cento della potenza; il restante 10 per cento sarà disponibile come riserva: in caso di guasto a uno o più motori, gli altri avranno una spinta sufficiente per fare fronte all'emergenza. Questa esuberanza permette anche di risparmiare i propulsori, allungandone la vita e riducendo la manutenzione. Al termine della missione, il veicolo si tufferà nell'atmosfera con la prua in avanti. Quindi, ruoterà portando i motori in basso per rallentare la discesa e atterrare frenato dal getto dei propulsori, come il cacciabombardiere Harrier. Pur senza ali, il Delta Clipper potrà essere guidato nella discesa entro un raggio di oltre duemila chilometri, il doppio dello Space Shuttle, che plana senza motori, come un aliante. Inoltre, non richiede lunghe piste d'atterraggio, ma può posarsi praticamente ovunque. E' difficile prevedere se questo rivoluzionario veicolo spaziale soddisferà le attese. Intanto, con un po' di fantasia, qualcuno immagina un futuro con razzi simili al Delta Clipper, capaci di trasportare passeggeri attraverso l'Oceano Pacifico in 40 minuti. Giancarlo Riolfo Controllo sul comportamento aerodinamico nel volo dimostrativo Lancio sperimentale e supporti ai suolo del «Deità Clipper» Rad Rotazione er assumere a posizione di atterraggio INTERCETTARE una conversazione in arrivo o in partenza da un telefonino portatile non è un'impresa complicatissima. Un noto settimanale satirico tiene addirittura una rubrica, «Terziario Arretrato», su queste intercettazioni. Vari sistemi sono stati messi a punto per evitare intrusioni non desiderate, tuttavia il Consorzio Europeo per le Telecomunicazioni (GSM, Groupe Special Mobile) sembra esservi riuscito talmente bene da mettere in grande allarme i servizi segreti di mezzo pianeta. Il telefonino del consorzio Gsm funziona con la tecnologia digitale (i segnali sonori vengono, in pratica, tradotti in numeri e poi trasmessi) ed era stato progettato per consentire agli uomini d'affari di telefonare da qualsiasi Paese europeo e farsi addebitare gli scatti sulla solita bolletta. Oggi, a causa dei diversi standard, i cellulari funzionano soltanto in ambito nazionale. La rete digitale del Gsm avrebbe dovuto sostituire quelle analogiche attuali fin dal 1991, ma a causa dello straordinario successo, queste reti non sono state ancora sostituite. Fra i vari «optional» che il sistema Gsm avrebbe offerto c'era anche una codifica del segnale, per evitare le intercettazioni. Ebbene questo sistema di codifica, chiamato «A5», è simile a quello usato dal governo americano (il Des, Data Encryption Standard) ed è così impenetrabile che per decrittarlo occorrono ore e ore di lavoro di un supercomputer. Naturalmente questa caratteristica ha immediatamente impensierito sia l'Fbi che la Nsa (la National Security Agency, l'Agenzia americana che controlla le telecomunicazioni) che Servizi analoghi di vari Paesi (come Gchq britannico). Come seguire, ad esempio, le comunicazioni dei narcotrafficanti o di altri criminali, una volta messo in vendita un simile telefonino? Discesa rallentata dai motori Un modello in scala 1:3 del «Delta Clipper», razzo recuperabile in grado di compiere attcrraggi morbidi, ha superato poche settimane fa le prime prove dimostrative. In questo disegno vediamo lo schema del razzo e le fasi principali del lancio.

Persone citate: Atlas, Giancarlo Riolfo, Mcdonnel Douglas, Ronald Reagan, Sands, Space