Vera norimberga

6.. 6.. tuttolibri FU vera giustizia? Il processo di Norimberga è uno spettro che ogni tanto torna. L'hanno evocato per Saddam Hussein, lo ripropongono per le atrocità in Bosnia. Simbolo di delitto e castigo, tentativo di punizione esemplare per chi scatena aggressioni, è un'immagine che galleggia nella memoria storica: Goering «schiumante di rabbia», Ribbentrop gelido in attesa della forca, Hess smarrito nella solitudine di Spandau. Un giudice americano, Telford Taylor, che faceva parte del collegio d'accusa a Norimberga (1945-1946), è tornato a scavare tra memorie e documenti. Il risultato è un affresco avvincente (Anatomia dei processi di Norimberga, Rizzoli, pp. 727, L. 70.000) dove la storia riprende a palpitare in un intreccio di vicende umane, quesiti giuridici e morali. Taylor racconta la ricerca di equità nell'applicare la legge contro i criminali nazisti, ma svela anche contraddizioni, dubbi, errori. Come il discusso concetto di complotto per pianificare conflitti (che doveva punire i nazisti per colpe anche prima del 1933) o la responsabilità collettiva delle organizzazioni (SS e Gestapo). Un fallimento? No di certo, sostiene l'autore. Nonostante le polemiche, quelle sentenze per i crimini contro la pace e contro l'umanità, riconosciute dalle Nazioni Unite, sono «ormai una forza giuridica di cui bisogna tener conto». Taylor non risparmia le critiche. Ci furono errori perfino nella scelta degli imputati: tra gli industriali venne incriminato Gustav Krupp, invece del figlio Alfried, ma l'uomo era Totale L.

Persone citate: Goering, Gustav Krupp, Hess, Ribbentrop, Saddam Hussein, Spandau

Luoghi citati: Norimberga