Terenzi sciabolale a tutti

Polemiche dichiarazioni del portacolori di Villa Glicini Polemiche dichiarazioni del portacolori di Villa Glicini Terenzi, sciabolale a tutti Accusa la federazione di trascurarlo e di negargli il padre come allenatore ESSEN. Tohni Terenzi, medaglia di bronzo nella sciabola mondiale, si libera senza tante perifrasi di tutto quanto gli pesava sullo stomaco da anni, e forse da sempre. Accusa un po' tutti, apre il fuoco con la mitragliatrice, sparando a 360 gradi. Ce n'è per la Federazione italiana di scherma che alle Olimpiadi di Barcellona gli preferì Mann, Scalzo e Meglio per la prova individuale. Poco conta, come obietta il presidente Renzo Nostini, che gli azzurri citati abbiano poi conquistato rispettivamente il secondo, il quarto e il sesto posto: Tohni si sente trascurato e discriminato adesso per allora. Discriminato lo è stato, ed è sempre lui che parla, anche prima di questo Mondiale. Non volevano che il padre lo seguisse durante gli allenamenti di Formia e ci volle una speciale delibera del consiglio federale perché Arnaldo Terenzi, genitore e maestro di Tohni, potesse partecipare anche lui ai lavori collegiali. Non volevano sempre, ed infine, che fosse presente proprio ai campionati mondiali e così papà Terenzi è piombato qui ad Essen a spese sue e si accolla oneri di albergo e di permanenza. «Tre milioni mi costa questo scherzo», dichiara. «Adesso che Tohni Terenzi è il miglior sciabolatore italiano e lo ha dimostrato sul campo - dice sempre il presidente Nostini - avrà pieno diritto ad essere seguito in ogni occasione dal suo papà-allenatore». Si vorrebbe evitare, per carità di patria, di scendere in altri particolari di natura amministrativa: si va dalla riduzione delle borse di studio al premio per la medaglia (due anni fa era di 15 milioni, ora è sceso, per difficoltà di bilancio, a 8 milioni); al fatto che abbia dovuto comprarsi per conto proprio le scarpe da gara «mentre il presidente usa per i suoi spostamenti una lussuosa Bmw». Insomma ce n'è per tutti, anche per i compagni di squadra. Loro fanno i propri comodi: so¬ no potuti arrivare ad Essen il 2 luglio, mentre Tohni, che avrebbe voluto proseguire gli allenamenti a Torino, è stato obbligato a presentarsi regolarmente il 28 giugno. Poco importa che Marin sia interno ospedaliero e non avesse il permesso e che Scalzo fosse alle prese con una causa di divorzio. Che Tohni Terenzi fosse polemico è cosa assai nota; che lo fosse anche il padre è un fatto ancora più assodato. Ma proprio in questa inclinazione per la polemica e per la lotta che si debbono ravvisare in definitiva i loro pregi schermistici. Se ne accorse per primo proprio Nicola Granieri che forse per questo li ha chiamati al Club Scherma Torino. D'altra parte la scherma è attività sportiva di radici speculativo e solo chi sa polemizzare, soprattutto lottando contro i luoghi comuni e contro le abitudini radicate, può aprire strade nuove alla invenzione e al progresso. E' forse ancora troppo presto per dire se la sciabola firmata Terenzi sia o sarà il verbo del futuro: sicuramente non c'è stato progresso senza innovazione. E gli innovatori sono sempre accusati di essere poco disciplinati, fastidiosi, insopportabili. I Terenzi hanno appena cominciato a percorrere la loro nuova strada: non sarà un cammino agevole ma non hanno nessuna intenzione di fare marcia indietro. Sono convinti che ormai la sciabola abbia mutato natura una volta elettrificata e che sia diventata un'arma di punta, taglio, controtaglio ed anche di piatto. Sono certi, e lo dimostrano, che si possa tirare stando «fuori misura» e ritrovando la giusta distanza con azioni di marcia in pedana. Insomma, come tutti gli innovatori sono proprio testardi, irriverenti e talora anche insopportabili. Però alla fine potrebbero avere ragione proprio loro. Vanni Loriga Terenzi nella semifinale mondiale persa contro il russo Kirienko [ansa]

Luoghi citati: Barcellona, Formia, Torino