«Via da questo psi al macero» di Lodovico Poletto

Promotori il presidente e un assessore della Provincia e un ex senatore Promotori il presidente e un assessore della Provincia e un ex senatore «Via da questo psi al macero» Secessione nel garofano del Canavese Addio vecchio psi degli anni di Craxi. Addio alle logiche che hanno guidato il partito per tanto tempo e che hanno portato «al macero una forza che ha rappresentato una fetta di storia del nostro Paese». Lo dicono i socialisti canavesani in un documento che segna ufficialmente il distacco degli uomini del garofano delle città periferiche da quelli di Torino. Una separazione tutt'altro che indolore visto che i promotori dell'iniziativa sono, tra gli altri, il presidente della Provincia Luigi Ricca, un suo assessore, Livio Besso Corderò ed Eugenio Bozzello, dal 1982 all'ultima consultazione politica a palazzo Madama. «Vogliamo contare di più» dicono. «Per anni in tempi non sospetti abbiamo chiesto che il partito si rinnovasse ma nessuno ci ha mai dato retta». Di qui la necessità di dare un segnale forte, per salvare il socialismo e, soprattutto, la base, quella che ha sempre lavorato bene e non ha mai avuto nulla a che spartire con i responsabili della messa al «macero». In programma c'è un congresso dei «socialisti dissidenti» a ottobre, magari allargato non soltanto ai canavesani ma a tutta la provincia. Soprattutto, però, c'è la voglia di dare vita a una nuova forza politica in grado di presentarsi alle future consultazioni elettorali con un volto nuovo, magari anche con diverse alleanze: area laica o sinistra progressista. «La nostra è una vera e prò- pria ricerca politica» spiega ancora Luigi Ricca. E aggiunge: «Gettiamo le basi per un progetto nuovo e forte che si fondi su valori come la giustizia e l'equità». E non per niente, nella nuova «cosa» socialista, non saranno ammessi gli indagati o i sospettati; personaggi che, in qualche modo, siano stati coinvolti nelle vicende delle varie Tangentopoli. Il Canavese, sotto questo punto di vista, si presenta ancora come un'isola felice. Le varie inchieste sulla corruzione della Procura di Ivrea non hanno travolto personaggi del garofano. Un elemento che inor- goglisce e che ha dato il «la» alla sezione di Ivrea per una prima presa di distanze dal gruppo di Torino già due settimane fa, prima dell'uscita di Bozzello, Ricca e Besso Corderò. «In Canavese certe azioni illegali non hanno patria» dice Giuseppe Buttiglieli, segretario della sezione cittadina del garofano. E aggiunge: «Siamo stati tutti presi in giro da certi uomini di governo che hanno utilizzato i voti dei socialisti veri per fare soltanto i loro interessi». La presentazione ufficiale del progetto ai direttivi delle sezioni locali ha fornito le conferme ne¬ cessarie per proseguire. Ora c'è in ballo l'elaborazione di un manifesto politico che dovrà essere presentato a ottobre. Fino ad allora, però, si cercherà di allargare il consenso. Nel frattempo Luigi Ricca e Livio Besso Corderò continueranno a sedere in Consiglio provinciale come socialisti. «Qui - dicono - noi rappresentiamo i cittadini che ci hanno eletto. Quella di Ivrea è un'esperienza personale di ricerca politica. Questo non può e non deve assolutamente influire sul nostro lavoro». Lodovico Poletto Nella nuova «cosa» socialista non saranno ammessi né gli indagati né i personaggi coinvolti in Tangentopoli Da sinistra: il presidente della Provincia Luigi Ricca, l'ex senatore Eugenio Bozzello e l'assessore Livio Besso Corderò

Luoghi citati: Ivrea, Torino