Anche gli studenti nel Senato accademico
Anche gli studenti nel Senato accademico Università, passi faticosi verso lo Statuto Anche gli studenti nel Senato accademico Un'altra mini-maratona di due giorni per lo Statuto dell'Università. A Villa Gualino il senato accademico integrato ieri e lunedì ha approvato altri passi del regolamento con cui l'ateneo sancirà la propria autonomia. Riguardano la composizione e i compiti del senato accademico e del consiglio di amministrazione. Si è discusso anche di elezione del rettore e di biblioteche. Per il senato - cui sono affidati compiti di indirizzo generale e di sviluppo dell'Università - ci sono grosse novità. Oltre ai presidi ne faranno parte anche gli studenti, i rappresentanti del personale e 15 rappresentanti delle «aree scientifiche», che afferiscono alle diverse discipline dell'Università: pur senza coincidere con i dipartimenti, porteranno in senato la voce di questi ultimi. C'è stato grande attrito sul personale non docente che per la prima volta entra a far parte del senato accademico. I sindacati non volevano discriminazioni sull'elezione dei rappresentanti ma alla fine è prevalsa la linea più restrittiva: l'elettorato passivo è legato alle competenze. Possono cioè venire eletti solo amministrativi di un certo livello. I capi degli organi di gestione, ad esempio, o i capi ripartizione. «L'idea - spiega il rettore Mario Umberto Dianzani - è questa: poiché il senato si occupa di organizzazione didattica e di ricerca, a farne parte devono entrare persone con un certo grado di competenza». Sulla questione c'è stato scontro e anche i sindacati si sono divisi. Personale amministrativo e studenti, comunque, pur facendo parte a tutti gli effetti del senato, avranno potere di voto soltanto su ciò che riguarda le loro rispettive categorie. «Avremo 8 presenze - spiega Walter Montagnani, un rappresentante studentesco - anche se in consiglio di ammministrazione gli studenti scenderanno a 4, mentre prima potevamo arrivare fino a sei». Il eda, approvato ieri, diminuisce il numero totale dei suoi partecipanti, quattro appunto per ogni categoria, e viene ad avere funzioni più prettamente amministrative e esecutive. Un'altra novità per gli studenti, è la loro partecipazione all'elezione del rettore e dei presidi di facoltà. Potranno votare i rappresentanti eletti nei vari organi e consigli, esclusi i consigli di corso di laurea: in tutto una novantina, circa il 5% degli aventi diritto. Sul tavolo dei lavori, anche l'organizzazione delle biblioteche, divise in «centrali» e «di settore». Le centrali - con materiale attinente a più discipline - sono centri di gestione autonoma, con propri fondi e bilancio. Quelle di settore, con materiale specifico, vengono gestite direttamente dai dipartimenti o con convenzioni dalle biblioteche centrali. Una questione «politica» che lo Statuto apre è quella della gestione decentrata. «Ne parleremo nelle prossime riunioni spiega il preside di Economia e Commercio Daniele Ciravegna quando si parlerà di organizzazione di ateneo. La proposta attuata dalla mia commissione punta su due principi: autonomia gestionale e responsabilità. La linea è questa, vedremo se passerà». L'appuntamento ora è al 5 ottobre, per la continuazione dei lavori. Cristina Caccia Il rettore Mario Umberto Dianzani Daniele Ciravegna preside di Economia
Persone citate: Cristina Caccia, Daniele Ciravegna, Gualino, Mario Umberto Dianzani, Walter Montagnani
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