Firenze un triste addio alla «Camera con vista» di Luca Ubaldeschi

fi ILa Chiude la pensione che ispirò il celebre film Firenze, un triste addio alla «Camera con vista» SIPARIO SU UN SIMBOLO DELLA CITTA' fi IRENZE, 1907. La giovane Lucy e la cugina Charlotte arrivano nella pensione sul Lungarno per una vacanza, ma nonostante i patti -, non ottengono la camera con vista sul fiume e i tetti del centro storico. Gliela cedono però due gentlemen inglesi, Elliot e il figlio George, e il gesto segna l'avvio di un'amicizia tra i due ragazzi che si trasforma poi in amore profondo. E' l'episodio dal quale prende le mosse «Camera con vista», il film che James Ivory ha girato a metà degli anni '80 ispirandosi all'omonimo romanzo («A room with a view») di Edward M. Forster. Una pellicola celebrata dalla critica e gratificata da un ottimo successo al botteghino, con milioni di spettatori incantati dalle suggestive immagini di Palazzo Vecchio o del Duomo presentate da Ivory attraverso la finestra di quella camera sull'Arno. Lo stesso, romantico panorama che ha fatto sognare le migliaia di turisti che, negli anni, hanno occupato la camera numero 22 della pensione «Quisisana», proprio quella che ha ispirato la storia di «Camera con vista». Le ultime persone che si sono affacciate a quella finestra sono due statunitensi (marito e moglie): erano loro gli ospiti della camera 22 il 27 maggio, la sera della bomba esplosa in via dei Georgofili. I due turisti (lei era incinta di sei mesi) sono rimasti illesi e altrettanta fortuna hanno avuto anche gli altri 60 ospiti che dormivano nelle 40 camere della pensione. Ma l'attentato ha lesionato profondamente l'edificio, segnando la sorte dell'albergo: il «Quisisana» non riaprirà più. L'annuncio lo ha dato ieri Dante Nutini, fratello di Giovanna Nutini Marasco (84 anni), che gestisce la pensione insieme alla nuora Patrizia: «Per rimettere a posto l'edificio - ha spiegato Nutini - occorrerebbero almeno tre o quattro anni di lavori, ma Brini, il proprietario dell'immobile, per ora non ha intenzione di chiamare i muratori. Da parte nostra, già prima della bomba avevamo ricevuto lo sfratto ed era stata decisa la riconsegna delle chiavi a fine anno». Sembra quindi che siano stati vani gli sforzi dei dieci dipendenti che hanno lavorato per recuperare il materiale risparmiato dall'esplosione. Inutile, secondo Giovanna Nutini Marasco, anche la gara di solidarietà che turisti e amanti di Firenze hanno spontaneamente promosso: «Sono davvero tante - dice la titolare della pensione - le persone che avevano prenotato per giugno e luglio e che ci hanno scritto pregandoci di tenere la caparra per sistemare l'albergo. Hanno offerto la loro solidarietà, morale e materiale, anche il direttore d'orchestra Benedetti Michelangeli e Jean Marie Felcete, presidente di un tri¬ bunale parigino. Tutti vogliono tenere in vita il "Quisisana", ma è impossibile». Se non è la solidarietà il problema con cui deve fare i conti la storica pensione, molto diversa è la situazione delle persone rimaste senza casa dopo l'esplosione di un mese e mezzo fa. Non hanno infatti sortito effetti gli appelli che l'amministrazione comunale ha rivolto ai grandi proprietari immobiliari perché offrissero una sistemazione agli sfollati che da fine maggio sono ospitati in alcuni residence. Ieri pomeriggio, quindi, il sindaco ha fatto requisire nella zona di Rifredi cinque appartamenti di proprietà delle Generali e, domani, la stessa sorte dovrebbe toccare a due case dell'Inps. Tenendo anche conto dei due appartamenti concessi dalla Fondiaria e dal ministero del Tesoro, il Comune prevede di trovare un alloggio per tutti gli sfollati entro pochi giorni. Alle persone che hanno subito danni in seguito all'attentato agli Uffizi (così come per quelli coinvolti dall'esplosione di via Fauro a Roma), una buona notizia arriva anche dalla Camera: i deputati hanno approvato in via definitiva il decreto che consente loro di far slittare al 20 dicembre il pagamento dell'Iciap, dell'Ici e della tassa sulla salute. Luca Ubaldeschi L'edifìcio distrutto dalla bomba agli Uffizi I turisti rinunciano alla caparra per finanziare il restuaro Ma i titolari: è inutile Un'immagine del centro di Firenze In basso, James Ivory, regista del film «Camera con vista»

Luoghi citati: Firenze, Roma