Gli Indiani invadono Palazzo Reale di Fabio Galvano

Gli Indiani invadono Palazzo Reale GRAN BRETAGNA In 15 scavalcano i cancelli, chiedevano la fine dei test nucleari nel Nevada Gli Indiani invadono Palazzo Reale Si è temuto un attentato, Elisabetta sconvolta LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ci sono voluti gli Shoshone, indiani del Nevada, per mettere alla prova i sistemi d'allarme di Buckingham Palace. Un gruppo di dimostranti formato da 15 donne e due uomini, che hanno particolarmente a cuore le sorti di quella tribù di pellirosse, hanno scalato ieri mattina il muro esterno del palazzo, hanno tagliato il filo spinato e si sono calati con i loro stendardi sul prato reale. L'allarme è stato immediato, poco c'è mancato che gli invasori fossero anche impallinati; ma di questi tempi, con l'Ira impegnata in una guerriglia che non conosce limiti, nessuno si è sentito di correre rischi. Gli invasori sono stati tutti arrestati; e con loro Di McDonald, pizzicata dagli agenti mentre all'esterno del muro spiegava gli obiettivi della sua associazione. Women's Nuclear Test Ban Network si batte contro gli esperimenti nucleari; e difende gli Shoshone sui cui territori gli americani hanno dato agli inglesi un poligono. Povera Ehsabetta, non un giorno di pace. «Se guardando dalla finestra avesse visto il nostro stendardo nel suo giardino - ha detto la McDonald - non avrebbe potuto ignorare il nostro messaggio». Ma l'Inghilterra è indignata e allarmata. Ieri pomeriggio, sulla sicurezza della sovrana, ci sono state interrogazioni ai Comuni. Il ministro degli Interni, Michael Howard, si è detto «molto preoccupato» dall'invasione in massa. Ma l'ispettore John Devine, responsabile della sicurezza della regina, ha voluto precisare che i dimostranti «non sono entrati a Buckingham Palace ma soltanto nel giardino»; e che, in ogni caso, «gli impianti di sicu¬ rezza hanno funzionato bene». La regina è protetta da un sofisticato apparato elettronico dopo l'incidente del 1982, quando un uomo raggiunse la sua camera da letto e chiacchierò con lei per mezz'ora prima che Elisabetta riuscisse a dare l'allarme. Dopo un altro incidente avvenuto l'anno scorso, quando un giovanotto arrivò a pochi metri dall'appartamento reale, l'impianto è stato aggiornato. E ieri, si direbbe, ha fatto il suo dovere. Ma ci si domanda quali pericoli avrebbe potuto correre la regina in quei pochi minuti o secondi se nel giardino di Buckingham Palace, anziché le donne impegnate per il bene degli Shoshone, ci fosse stato un gruppo di malintenzionati. Si sa che Elisabetta è furente, che ha chiesto un'indagine e una revisione dei sistemi di sicurezza. Fabio Galvano

Persone citate: John Devine, Michael Howard

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Nevada