Borrelli: nessuna indagine su Prodi
Il neopresidente Iri ieri a colloquio al Quirinale Bonelli: nessuna indagine su Prodi Piazza Affari rischia il crollo, poi recupera MILANO. «Ma è il caso di smentire?». Probabilmente sì, dottor Borrelli, in Borsa si fanno le ipotesi più nere... E così, alle dieci e cinquanta, Francesco Saverio Borrelli, procuratore capo di Milano, scende in campo con chiarezza: le voci di un possibile, prossimo arresto di Romano Prodi, presidente dell'Iri, «sono assolutamente destituite di ogni fondamento». E il capo del pool di «Mani pulite» aggiunge: «Romano Prodi è stato sentito come persona informata dei fatti, non è assolutamente oggetto di indagine e infatti il suo nome non è iscritto nell'elenco degli indagati». Le dichiarazioni di Borrelli rimbalzano subito in Piazza Affari e riportano un po' di sereno in un mercato difficile, pesante, ai limiti della nevrosi. In apertura, infatti, tutti i titoli avevano subito pesanti perdite, superiori anche al 2-3 per cento. Una caduta inattesa, anche perchè si prevedeva, al contrario, una reazione positiva al taglio del tasso di sconto e all'accordo sul costo del lavoro. E invece, un po' da tutta la penisola e da Londra, principale base estera per i titoli italiani, piovevavo massicce vendite. Il motivo? L'arresto imminente di Prodi, sussurravano i bene informati e da Londra, tra l'altro, si aggiungevano altri particolari inquietanti sul caso Italia, terra martoriata tra tangenti e terrorismo malavitoso. Alla City si parlava di un prossimo attentato, c'era chi, addirittura, giurava che pure la Borsa milanese stavolta era uno degli obiettivi dell'offensiva mafiosa. Fantasie? Certo, ma sufficienti a metter sotto pressione per diverse ore il listino meneghino. Poi, dopo la precisazione della procura, il caso Prodi si è sgonfiato, almeno per ora. E la Borsa, di riflesso, ha recuperato posizioni soprattutto sull'onda degli acquisti sulla Fiat e alcune società del gruppo, come la Cogefar. Ma resta la sensazione di precarietà, il nervosismo dimostrato dal mercato che già in altre occasioni era stato investito da voci sugli sviluppi dell'inchiesta sulle tangenti (e sono ancora in corso iondagini della procura di Roma su segnalazione della Consob). Stavolta, però, la tensione è ancora maggiore. Dopo il confronto di domenica a Palazzo di Giustizia tra il presidente dell'Iri e due magistrati, Paolo Ielo e Antonio Di Pietro, un certo nervosismo si è impadronito dei mercati finanziari. Romano Prodi, tornato da poco più di un mese ai vertici dell'Iri, è uno dei personaggichiave della strategia delle privatizzazioni voluta da Ciampi e gradita dalla Borsa. E così la prospettiva di inchieste che coinvolgano il neo presidente dell'istituto viene vissuto come una sgradita sorpresa, una sorta di spada di Damocle sulle prossime mosse del risanamento dell'economia pubblica. Nel pomeriggio, intanto, Prodi è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Nulla è trapelato sui contenuti dell'incontro, annunciato da un comunicato del Quirinale. Chissà, forse si è parlato anche delle paure di piazza Affari, [r. m.] Il neopresidente Iri ieri a colloquio al Quirinale Francesco Saverio Borrelli procuratore capo di Milano ha smentito qualsiasi coinvolgimento di Romano Prodi in Tangentopoli
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