Via i servizi più povera Ivrea di Lodovico Poletto

La città rilancia la nuova provincia La città rilancia la nuova provincia Via i servizi più povera Ivrea Ivrea reclama il titolo di capitale del Canavese. E, perché no, anche di centro guida della provincia di Torino. Alza la voce e protesta contro i trasferimenti in massa di servizi dalla città a Torino oppure ad altri comuni della cintura. Ad andarsene per prima dal Canavese è stata la sede degli uffici commerciali Sip, fino a pochi mesi fa sistemata in un moderno edificio appositamente costruito nel centro di Ivrea. Poi è toccato all'Apt, l'Azienda di promozione turistica. La Regione ha proposto la soppressione delle aziende minori: tra queste c'è Ivrea che dovrebbe essere sostituita con Susa. Ora tocca all'Usi. Ivrea, lo prevede il piano regionale, dovrebbe venire accorpata a Chivasso con le altre unità sanitarie canavesane: la 38 di Cuorgnè, la 41 di Caluso, la 28 di Settimo e la 29 di Gassino. «Non ci stiamo a diventare un paesone della provincia» s'infuria il sindaco eporediese, Alberto Stratta. Aggiunge: «Qui c'è la più grande azienda di informatica europea e una buona concentrazione di intelligenze tecnologiche. Nonostante la crisi Ivrea e il Canavese hanno ancora molto da dire». Un'affermazione che trova conferme anche in un recente documento della Cee in cui i progetti del parco delle biotecnologie e il distretto tecnologico sono stati indicati come «progetti pilota», da seguire e imitare anche altrove. Provincia, Olivetti, Comune e Assindustria investono risorse e denaro nella «strada obbligata» per il futuro produttivo della zona. «Abbiamo - aggiunge Stratta - tutte le caratteristiche per essere una provincia autonoma. Questi interventi torinesi ci penalizzano in modo incredibile». La goccia che ha fatto traboccare il vaso l'ha però versata la Regione con il piano di accorpamento delle Ussl. Via l'Ussl 40, Ivrea graviterà su Chivasso: oltre 360 mila utenti, se si contano tutte le Usi. Di tale decisione si lamentano non soltanto gli amministratori di Ivrea, ma anche quelli dei comuni vicini e delle Ussl confinanti. «Non vogliamo unirci a Chivasso» hanno scritto in un documento i rappresentanti del Gii, il Comitato altocanavenano de. «Sarebbe meglio con Ivrea o con Torino. Sono centri più vicini, con cui abbiamo maggiori affinità». Una posizione che deriva soprattutto dalla distanza chilometrica. Da Ivrea arrivano le prime avvisaglie di una guerra combattuta senza esclusione di colpi. «Coinvolgeremo tutti gli amministratori locali in questa battaglia contro l'accorpamento a Chivasso» promette ancora Alberto Stratta. E aggiunge: «In nome della riduzione dei costi non si può dare ai cittadini un servizio inesistente». Lodovico Poletto

Persone citate: Alberto Stratta, Gassino, Olivetti