Crack Canavesio: restituiti i soldi di Claudio Cerasuolo

I creditori hanno recuperato buona parte dei capitali affidati ai due fratelli I creditori hanno recuperato buona parte dei capitali affidati ai due fratelli Crack Canavesio: restituiti i soldi Il finanziere Massimo ha patteggiato 2 anni di pena «Magari tutti i crack si risolvessero a questo modo: ritengo che la richiesta di patteggiamentodegli imputati possa essere accolta»: lo ha detto ieri il pubblico ministero Ugo De Crescienzo al processo contro i fratelli Massimo e Cesare Canavesio, i giovani finanzieri d'assalto torinesi a capo di un piccolo impero, crollato nell'87. Il tribunale fallimentare dichiarò l'insolvenza delle società del gruppo: «Ifp (Istituto finanziario piemontese) Spa», «Ifp Commissionaria» e la fiduciaria «Fidelital». Di tutti i crack che hanno sconvolto la piazza d'affari torinese dall'87 a oggi, l'insolvenza dei fratelli Canavesio è quella che si è conclusa in maniera meno dolorosa per i risparmiatori. I clienti dei Canavesio hanno recuperato gran parte dei loro capitali. Ed è proprio questa la ragione per cui il pm ha dato parere favorevole al patteggiamento. Massimo Cavanesio, che era imputato di bancarotta per distrazione, falso in bilancio e ai- tri reati fallimentari, ha potuto patteggiare la pena con due anni di reclusione (il limite massimo consentito per il patteggiamento, ma molto meno di quanto previsto per reati così gravi). Il secondo imputato, l'amministratore delegato di Ifp, Paolo Anselmetti, ha patteggiato con un anno e sette mesi di reclusione. Il fratello Cesare Canavesio, accusato soltanto di falso in bilancio, ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato é per lui l'udienza è stata rinviata al 14 luglio. Ed ecco le cifre del riparto dei crediti fornite in apertura d'udienza dal pubblico ministero ai giudici della quarta sezione del tribunale. Ai creditori privilegiati dell'Istituto Finaziario Piemontese Spa, esposto per 27 miliardi, i commissari liquidatori delle società, avvocato Benesia e professor Dezzani, hanno restituito il 100 per cento dei capitali investiti, ai chirografari il 90,85 per cento. I creditori privilegiati di Ifp Commissionaria, che erano esposti per 45 miliardi, hanno avuto il 100 per cento, mentre ai chirografari è andato il 65,95 per cento. Infine, per i 4 miliardi di insolvenza della fiduciaria Fidelital, i creditori privilegiati sono stati soddisfatti con il 100 per cento dei loro capitali e i chirografari con il 70,64 per cento. L'ammontare del crack dei fratelli Canavesio che si aggirava sui 100 miliardi si è ridotto ad una ottantina di miliardi. Oltre alle imputazioni legate alla insolvenza di Ifp Spa, Ifp Commissionaria e Fidelital, Massimo Canavesio (difeso dall'avvocato Minni) era anche imputato di una distrazione di tre miliardi e 116 milioni, sottratti personalmente alle casse di Ifp: per poter patteggiare il finanziere ha restituito due miliardi ai commissari liquidatori. Claudio Cerasuolo Massimo Canavesio era imputato di bancarotta, falso in bilancio e altri reati fallimentari