Elettronica e benzine scoppia la guerra in F1 di Cristiano Chiavegato

Elettronica e benzine, scoppia la guerra in FI AUTOMOBILISMO Braccio di ferro tra la Federazione e le scuderie che non vogliono cambiare il regolamento Elettronica e benzine, scoppia la guerra in FI Nel mirino la Williams che vince troppo e uccide lo spettacolo MAGNY COURS DAL NOSTRO INVIATO La Ferrari è rimasta in pista a cercare rimedi, i giornali locali inneggiano all'imperatore Prost, conquistatore di vittorie e primati. Ma il francese, sebbene felice del suo quinto successo stagionale e saldamente in vetta alla classifica del Mondiale, non dorme sonni tranquilli. Sulla Formula 1, infatti, incombe un'autentica bufera che potrebbe, al limite, sconvolgere tutto il campionato. Da risolvere la storia delle vetture ritenute illegali dai commissari delle ultime due gare (Canada e Francia) e poi da controllare la voce che in alcune verifiche siano state scoperte benzine irregolari. Il 14 luglio, dopo il G.P. d'Inghilterra si riunirà il Consiglio Mondiale della Federazione automobilistica, che si pronuncerà in proposito. La questione tecnica è abbastanza semplice: la stragrande maggioranza delle monoposto è sotto accusa perché con i sistemi elettronici contravviene ad una delle norme più severe, quella che impedisce di usare appendici aerodinamiche mobili. Con le sospensioni attive che modificano in continuazione gli assetti - dicono i commissari - si ottiene lo stesso effetto che si avrebbe montando un alettone che si sposta in alto e in basso. La vicenda dei carburanti è più complessa. Il regolamento di quest'anno recita che le benzine debbono contenere almeno una percentuale di componenti che vengono usati o verranno utilizzati in commercio. Evidentemente negli esami di laboratorio è saltato fuori che alcuni prodotti sono sconosciuti. Ma le Case fornitrici sostengono che gli stessi verranno adoperati in futuro. La norma dun¬ que si presta a delle interpretazioni. La verità che si nasconde sotto queste diatribe, tuttavia, è un'altra. Max Mosley, presidente della Fia, ha fatto capire fra le righe (non può dirlo apertamente) che si tratta di un metodo coercitivo per obbligare alcune scuderie recalcitranti ad accettare importanti cambiamenti regolamentari per il '94. Cioè l'abolizione dei sistemi elettronici che ormai sostituiscono più che parzialmente i compiti del pilota, aiutandolo in frenata, in accelerazione, nel cambio delle marce e nelle varie regolazioni. In sostanza si tratta poi di un braccio di ferro contro la Williams che non vuole cambiare rotta, forte della sua supremazia. Un atteggiamento comprensibile sotto certi aspetti, per gli investimenti e i sacrifici effettuati, ma di sicuro poco lungimirante in quanto con ga¬ re come quella vista domenica la FI non potrà andare avanti a lungo. Ovviamente quel volpone di Ayrton Senna, autore di un errore clamoroso nel G.P. di Francia, nel decidere di non cambiare gomme, che gli ha fatto perdere un posto, non potendo attaccare Prost in questo momento, se l'è presa con Schumacher. Ha fatto capire, usando parole giuste, senza esporsi troppo, che la Benetton non ha solo un motore Ford migliore di quello della McLaren, ma userebbe anche benzina irregolare. Anche la sua vettura non è in regola perché ha le sospensioni attive: se la prossima settimana la Fia confermerà le accuse, il Mondiale potrebbe anche saltare. Ma forse è proprio ciò che il brasiliano vorrebbe per scoccare un colpo mortale al suo nemico Prost. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Ayrton Senna, Max Mosley, Prost, Schumacher

Luoghi citati: Canada, Francia, Inghilterra