Italia e America insieme telefilm giganti di Lorenzo Soria

Italia e America, insieme telefilm giganti La Nbc e la Rcs Video coprodurranno «Gai-jin», serie tratta dall'ultimo romanzo di James Clavell Italia e America, insieme telefilm giganti Un budget di 30 milioni di dollari per otto ore di trasmissione LOS ANGELES. Nel mondo prossimo venturo della televisione con 500 canali, quando basterà schiacciare un pulsante e senza muoversi da casa potremo scegliere tra migliaia di film, non sarà facile conquistare l'attenzione dei telespettatori. L'unica via d'uscita è il mega-evento, qualcosa che crea tanta aspettativa da non poter essere evitato. Con la convinzione di avere in pugno uno di questi mega-eventi, la rete televisiva americana Nbc e la Rcs Video hanno unito le loro forze e hanno annunciato che coprodurranno «Gai-jin», dal nome dell'ultimo romanzo di James Clavell. Non c'è ancora il cast, non c'è ancora la sceneggiatura. Ma sia i notabili della Nbc che Paolo Glisenti, amministratore delegato della Rcs Video, non hanno esitato a bollare la nuova mini-serie «l'evento televisivo del decennio». Certo, con un budget di 30 milioni di dollari per otto ore di trasmissione, è per ora il più am¬ bizioso e costoso. «Gai-jin», la miniserie, nasce da esperienze e matrimoni già collaudati. Quando la Nbc ha tratto una miniserie da un altro bestseller di Clavell, «Shogun», ne è venuta fuori la trasmissione più seguita del 1980. Assieme, Nbc e Rcs hanno fatto «Jewels», dall'omonimo libro di Danielle Steel, che negli Usa è andato molto bene e che verrà trasmesso in Italia e nel resto d'Europa quest'autunno. Clavell, poi, è un autore il cui nome ha un seguito vastissimo di pubblico. Nato in Australia, cresciuto in Gran Bretagna e prigioniero per tre anni dei giapponesi durante la guerra, Clavell ha venduto 17 milioni di copie dei libri che compongono la «saga asiatica». Con «Gai-jin» siamo nel Giappone del 1860, 260 anni dopo Sho-gun e in un Paese diviso tra chi vuole preservare l'antico sistema feudale e chi vuole aprirsi al mondo moderno e agli stranieri, ai «gai-jin». C'è intrigo, passione, spionaggio, ro¬ manzo, storia, dramma, conflitto culturale. «"Shogun" rivelava la cultura giapponese ai lettori attraverso le reazioni in un inglese - spiega Clavell -. "Gai-jin" mostra l'altro lato della medaglia, l'effetto della cultura europea sui giapponesi. Assieme, sono yin e yang». «Gai-jin» arriverà sugli schermi Usa nella primavera del '95, quindi sarà la volta di quelli europei e del resto del mondo. Glisenti parla di alleanza storica. «Questa è la prima vera produzione globale - sostiene -. Non è un prodotto Usa fatto in Europa, ma siamo coinvolti in ogni aspetto della produzione e della distribuzione. Ci sarà anche una forte presenza di capitali giapponesi, che per la prima volta invece di comprare all'estero o produrre in proprio hanno deciso di unirsi ad altri». Glisenti è di buon umore anche perché, sostiene, le disavventure della Carolco stanno giungendo al termine. Da quando la Rcs ha comprato una quota dello studio che ha prodotto la serie di «Rambo», la Carolco è sempre stata sull'orlo del tracollo finanziario. Non più, assicura Glisenti. «E' stata ricapitalizzata e adesso siamo pronti a produrre alcuni nuovi eccitanti film». Tra gli altri, un remake di Lolita diretto da Adrian Lyne e «Spyderman», che sarà il Batman degli Anni 90. Tra le società che hanno partecipato alla ristrutturazione della Carolco, la Tei, il più potente operatore via cavo americano. Ha versato 90 milioni per il diritto di mostrare a pagamento nei suoi canali 4 film prima della presentazione nelle sale cinematografiche. Una proposta che ha generato l'immediata protesta degli esercenti. «Non si può andare contro la storia», ribatte Glisenti. «Una sola serata può produrre più soldi di mesi di esposizione nelle sale». Lorenzo Soria