«Noi ladri al market per necessità» di Guido Coppini
Denunciati, forse la Coop parte civile: non abbiamo soldi per curare mio padre Denunciati, forse la Coop parte civile: non abbiamo soldi per curare mio padre «Noi, ladri al market per necessità» Due anziani sorpresi a rubare: moriamo di vergogna PENSIOHATI TRUFFATORI PER A/lAfteSARE «NGENOVA 0N avevamo soldi per fare la spesa, abbiamo dovuto provvedere a mio padre ricoverato in ospedale», piange la signora C, 64 anni, uscita di soppiatto da un supermercato della Coop di Arenzano e «beccata» con una borsa gonfia di merce. Parla a stento, le tremano un po' le mani per l'agitazione e l'imbarazzo. Aggiunge il marito, G., 66 anni: «Stiamo morendo di vergogna, ma è stato il bisogno a spingerci a quella frode, non so perché lo abbiamo fatto, darei la vita per tornare indietro». Già che c'erano, hanno fatto una spesa consistente: un arrosto intero (valore 35 mila lire) più un coniglio che fa 50 mila, quattro bustine di affettato, due budini, quattro scatole di sugo di pomodoro concentrato, un lavasbianca. E qualche altro detersivo. Totale: 88 mila lire. Era una tarda mattinata di qualche giorno fa. La signora si è presentata alla cassa, ha pagato qualche sciocchezza (2500 lire), ha detto buongiorno e se n'è andata, ovviamente seguita dal ma- rito. L'ha notata un addetto alla sorveglianza che l'ha cortesemente invitata in direzione: e qui la borsa - che non poteva non essere notata - ha scaricato tutto il ben di Dio che celava. La moglie ieri era tutta un singhiozzo: «Che faremo se lo verranno a sapere i vicini? Nessuno si rende conto che due poveri pensionati, lui ex operaio con un mensile da fame, io con la minima, non possono campare? Che l'altro giorno non sapevo cosa mettere in tavola? Noi pensionati siamo bersagli facili, possiamo crepare di fame, ma non mi pare che chi ha rubato i miliardi li restituisca». Ma signora, qui si parla di furto. «Certo, e ne sono profondamente pentita. Ma spero che tutto finisca, che non venga portata avanti la denuncia». Purtroppo, per i due pensionati, non ci sono molte possibilità di evitare il processo. La direzione del supermercato ha dovuto avvisare i carabinieri che hanno proceduto alla denuncia di ufficio, a piede libero. «Per quanto ci riguarda - spiega il responsabile della rete ligure di vendita della Coop, Mauro Bruzzone - valuteremo la situazione dei due "clienti", accerteremo se e quanto ha pesato su di loro il ricovero di un parente stretto: questo per decidere se dovremo costituirci parte civile nei confronti dei responsabili. In questo caso non si tratta - come non di rado accade - di buste di prosciutto o salame infilate sotto la maglietta, ma di un prelevamento direi pesante, alcuni chili di carne e tutto il resto. La Coop deve rispondere istituzionalmente a 230 mila soci, c'è un patrimonio da tutelare». Il taccheggio e i furti nei supermercati non sono affatto trascurabili: nei suoi 35 punti di vendita, la Coop ha una perdita per merce uscita di nascosto di 2 miliardi l'anno, lo 0,5 per cento dell'intero fatturato. Ed ecco che, se da una parte vi sono i due miseri pensionati, dall'altra un fiume di denaro scivola via dai grandi magazzini senza che chi ha fatto l'acquisto sosti il tempo necessario davanti alla scheda magnetica della cassa. I due coniugi ora denunciati abitano a Genova. Perché hanno scelto Arenzano? La cittadina ha un market accanto alla stazione. Può darsi che, appena scesa dal treno, invece di dedicarsi a una passeggiata, la coppia sia stata indotta in tentazione dalle vetrine. Torna purtroppo alla mente, un vecchio slogan ora crudele: «La Coop sei tu, chi può darti di più?». Guido Coppini
Persone citate: Mauro Bruzzone
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