«Meglio morire al palio che in un mattatoio»

r lettera di un cavallo «Meglio morire al palio che in un mattatoio» GENTILI signori, prima di tutto scusate la sintassi e la calligrafia: sono solo un cavallo. Mi sono imposto di vincere la mia pigrizia e la mia naturale ritrosia ad intervenire nelle vicende umane perché, in questi giorni, mi sono visto difendere sui giornali da gente con la quale non perderei tempo neppure per una passeggiata al trotto. Preferisco, piuttosto che avere Zeffirelli tra i miei avvocati, difendermi da solo. Prima di tutto grazie per questo interesse improvviso di cui mi gratificate. Vi ho Oliviero Toscani portato in groppa per millenni, la nostra è un'amicizia che dura da secoli, ma fino ad oggi i nostri rapporti si erano limitati a qualche carezza o a qualche bastonata. Senza troppi inconvenienti per il ménage. Quando non ci amavamo alla follia, ci sopportavamo. Succede anche nelle migliori famiglie. Oggi anche la nostra relazione millenaria viene messa in discussione: c'è questo gruppo nuovo - gli animalisti, li chiamano - che si dichiara scandalizzato per come ci fanno correre in piazza del Campo. C'è il regista innamorato dei giocatori della Fiorentina a cui sanguina il cuore quando ci vede sanguinanti o azzoppati. Ci sono gli altri, che raramente si degnano di far sentire la loro voce per le ingiustizie immani che ci riserva la nostra epoca, che gridano allo scandalo. A tutti questi io dico: sono orgoglioso di correre il Palio. E, tutto sommato, meglio morire lì che al mattatoio. Capisco che sbraitare per le foche o i cavalli sia più chic che unirsi a 20 milioni di lavoratori nella difesa del salario e sono sicuro che, a forza di indignarsi per come trattano noi animali, il cuore tenero delle Marine Ripe di Meana palpiterà prima o poi anche per i malati di Aids lasciati morire in solitudine, o per tutti quei bambini in giacca bianca che, invece di andare a scuola, portano loro il cappuccino con la brioche dal bar Un cavallo del Palman 1 scuo 1 pucc io sotto casa quando si svegliano a mezzogiorno. Anzi, a pensarci bene, in tanti casi ha già palpitato. Cavalli, bambini, foche e malati sono, per queste Brigitte Bardot disoccupate, una cosa sola: uno scandalo. Noi cavalli, sembra strano, ma ci esprimiamo anche attraverso la corsa. Abbiamo il coraggio della follia e della generosità. Lo dite voi: «E' matto come un cavallo» quando volete, in poche parole, descrivere uno simpatico e generoso, coraggioso e leale. Ci avete dimenticato da quando preferite schiantarvi, di sabato sera o di lunedì mattina non fa differenza, sulle autostrade con le vostre macchine. Un vero scandalo, per noi cavalli. Che, è bene ribadirlo, non siamo come i tori che ammazzano alle corride. Loro sono comunque condannati. La corrida, sì, è un artificio dell'uomo che dimostra sempre e comunque la sua superiorità sull'animale. Al Palio, l'uomo da solo non può vincere, il cavallo sì. A caccia il cacciatore può decidere sulla vita o sulla morte di un fagiano o di una lepre (spesso è la mira approssimata che, fortunatamente, decide per lui). In piazza del Campo siamo complici con chi ci cavalca per raggiungere la vittoria. Magra soddisfazione, direte. Da un certo punto di vista sì, però non riesco, io cavallo, a non provare rispetto per l'alpinista che sfida il pericolo per raggiungere la vetta, o per il marinaio solitario che attraversa l'oceano, o per il primo uomo che sperimentò il volo in un rudimentale aeroplano. A noi cavalli piace correre. E' orribile, invece, quando lenti e mogi ci avviamo al mattatoio. Lasciateci correre il Palio, perciò. Sarebbe un peccato interrompere un manifestazione storica e bella per consolare i cuori teneri che hanno bisogno di sentirsi utili dedicandosi a una causa - e questa volta, purtroppo, hanno scelto la nostra. Li rassicuriamo: noi cavalli saremo al loro fianco nella lotta contro le pellicce e contro l'estinzione dell'upupa di Montale. Siamo disponibili anche a scendere in piazza per la scala mobile e per le 36 ore. Ma lasciateci correre il Palio! Un cavallo Gentile direttore, giro a lei questa lettera che ho ricevuto. Cordiali saluti, Oliviero Toscani Un cavallo del Palio

Persone citate: Brigitte Bardot, Cavalli, Montale, Oliviero Toscani, Palman, Zeffirelli

Luoghi citati: Meana