«Deputato passi all'Usl»

«Deputato, passi all'Usi» «Deputato, passi all'Usi» Napolitano cancella un privilegio IL PALAZZO E LE MALATTIE AROMA LLA fine l'ha spuntata Napolitano. La lunga battaglia contro i certificati medici facili è vinta: gli ex deputati a caccia di assegni straordinari per malattia e il personale della Camera in cerca di trasferimenti per «motivi di salute» dovranno mettersi in coda all'Usi sotto casa, insieme alla gente comune. Senza trattamenti di favore e, soprattutto, senza favoritismi: reali o presunti che fossero. : Da qualche tempo, infatti, si raccontava che il Collegio medico di Montecitorio, oltre a garantire un servizio più rapido, non fosse particolarmente severo nel valutare le onorevoli richieste per ottenere una pensione di invalidità o un periodo di cure termali. Né nel respingere le pretese dei dipendenti di Montecitorio che, stufi del solito tran tran, accusavano malanni di vario genere per cambia- re ufficio. Accuse spiacevoli. Che certo provocheranno la reazione degli uffici sanitari del Parlamento, specie adesso che hanno abbandonato il rango dei pettegolezzi di Palazzo per uscire allo scoperto sulle ali delle agenzie di stampa: «Divergenze sulle decisioni del collegio medico interno alla Camera - si leggeva nel pomeriggio di ieri in un lancio dell'Asca - erano ormai note a tutti. Sia per le invalidità dei deputati, sia per quello del personale di Montecitorio». L'idea dei rappresentanti del popolo in fila impaziente davanti alio sportello dell'infermeria, pronti a lamentare dolori inesistenti per potersene andare alle terme a spese dello Stato, fino a qualche tempo fa avrebbe strappato un sorriso. Oggi un po' meno, vista l'aria che tira quando si parla di sanità pubblica. Ed ecco l'intervento del presidente della Camera, Na¬ politano che stronca la maldicenza sul nascere: esami alle Usi di competenza (quelle del Comune di residenza del dipendente o dell'ex deputato) o, per i casi più controversi, negli ospedali militari. «Il numero dei deputati invalidi - dice l'Asca - era cresciuto nel corso degli anni in misura che alcuni componenti dell'ufficio di presidenza di Montecitorio hanno definito "abnorme". Per non parlare dei dipendenti di certi settori che, stanchi o insoddisfatti di esercitare sempre le stesse mansioni, accusavano malattie di vario genere». Tra questi - pare - c'erano molti giovani robusti e in piena salute. Per «fare maggiore chiarezza e trasparenza su tutti gli accertamenti sanitari», Napolitano e gli uomini dell'ufficio di Presidenza, che già avevano rimandato alle Usi i parlamentari, hanno stilato un ordine di servizio severissimo valido per tutti coloro che, a vario titolo, lavorano dentro le mura del Palazzo. «La competenza degli accertamenti sanitari - attacca la circolare - è trasferita dal Collegio medico della Camera alle strutture pubbliche». In sostanza, il giudizio sullo stato di salute del personale per qualsiasi fine (dai passaggi di carriera alle cure per invalidità civile o per causa di servizio, dalla concessione dell'aspettativa per infermità, alle visite fiscali di controllo) «sarà compito esclusivo delle Usi competenti per territorio o, all'occorrenza, delle com¬ missioni mediche degli ospedali militari». Si attendono reazioni: dagli applausi dei sospettosi alle proteste dei garantisti. E' probabile che protestino anche le Usi, ma per motivi di portafoglio: una sentenza del Consiglio di Stato, infatti, ha stabilito che nulla è dovuto agli uffici sanitari per le prestazioni a favore dei dipendenti pubblici. Se non altro sarà una piccola boccata d'ossigeno per il non florido bilancio di Mon tecitorio... Guido Tiberga Il presidente della Camera Giorgio Napolitano: maggiore trasparenza sugli accertamenti sanitari e un piccolo risparmio per le casse di Montecitorio

Persone citate: Giorgio Napolitano, Guido Tiberga, Napolitano