Il Papa: «Il riposo è sacro»

Il Papa: «Il riposo è sacro» Il Papa: «Il riposo è sacro» «Permette di riscoprire l'amicizia ma non dimentico chi non può partire» CITTA' DEL VATICANO. Il Papa va in vacanza, e dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro invita tutti a non dimenticarsi di «quanti purtroppo non possono permettersi di andare in ferie, a coloro che resteranno a casa soli, agli anziani, agli ammalati che trascorreranno i mesi dell'estate negli ospedali. La Madonna non faccia mancare a chi soffre ed è in difficoltà il sostegno di persone .uniche». Giovanni Pàolo II appariva un po' affaticato, probabilmente ; anche in conseguenza della cappa straordinaria di calore e umidità che ieri soffocava la capitale. «Con il mese di luglio - ha detto alla preghiera dell'Angelus - è iniziato per molti il tradizionale tempo delle ferie e per tanti giovani quello delle vacanze scolastiche. Anch'io mi recherò mercoledì prossimo nel Cadore per alcuni giorni di riposo». Ancora una volta Papa Wojtyla ha scelto Lorenzago di Cadore; anche l'anno scorso, dopo l'operazione al colon, si era rifugiato nel piccolo centro del Bellunese. Come gli altri anni, sarà il villino del vescovo di Treviso ad ospitare il Pontefice, il suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz, le suore che lo accudiscono, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Walls, e un vecchio amico polacco, Tadeusz Styczen, docente di Teologia morale all'Università di Lublino, la stessa cattedra occupata per molti anni da Giovanni Paolo II. Una decina di giorni: i suoi collaboratori non sono riusciti ad ottenere che il Papa acconsentisse a prolungare la sua vacanza. Il 17 luglio tornerà a Roma. Ad agosto partirà per un viaggio-lampo in Giamaica e Messico, da concludere a Denver, in Colo- Giovanni Paolo rado, per la giornata mondiale della Gioventù. Ritorno a Roma (anzi, a Castel Gandolfo, residenza estiva dei pontefici) e agli inizi di settembre una settimana nei Paesi Baltici, la prima visita del Papa nelle terre dell'ex impero sovietico. La giornata-tipo di Papa Wojtyla nei Palazzi Pontifici include tre ore di preghiera, sette ore di studio e riunioni, due ore e mezzo di udienze, sette ore di riposo, un'ora di passeggiata pomeridiana. Spesso la colazione, il pranzo e la cena si trasformano in occasione di incontri di lavoro. Dunque il Papa sa di cosa parla, quando, come ieri, ricorda che «in una società in cui i ritmi dell'esistenza quotidiana / sono cresciuti a dismisura, è necessario riscoprire il valore del riposo». Con un'am monizione: bisogna evitare di trasformare le ferie «in un riposo dei valori. Vacanza rigenerante è davvero quella - afferma Giovanni Paolo II - che permette di riscoprire valori normalmente più sacrificati, quali ad esempio, la fruizione della natura, la gioia dell'amicizia. Una vacanza, soprattutto, che permette di dedicare tempo all'attività spirituale, alla meditazione e alla preghiera. Auguro di cuore che sia così per tutti». Appare chiaro che Papa Wojtyla aveva ben presente le proprie vacanze, mentre pronunciava queste parole. Lorenzago gli permette di dare sfogo al suo amore per la montagna; ogni volta Giovanni Paolo II, all'arrivo in Cadore, si è lamentato di «non essere più quello di una volta». E poi, regolarmente, si è cimentato in escursioni con punte di difficoltà inusuale per un uomo della sua età. Marco Tosarti / Giovanni Paolo II

Luoghi citati: Cadore, Castel Gandolfo, Citta' Del Vaticano, Denver, Lorenzago Di Cadore, Messico, Roma, Treviso