In 50 mila per l'addio ai caduti

Al Celio i feriti raccontano: non abbiamo voluto sparare su donne e bambini Al Celio i feriti raccontano: non abbiamo voluto sparare su donne e bambini In 50 mila per l'addio ai caduti A Mogadiscio nuovo attacco agli italiani ROMA. Quando il portone dell'ospedale militare è stato chiuso, alle otto e trenta di sera (in ritardo a motivo del grande afflusso serale di gente), il corpo di guardia ha dovuto registrare che quel giorno erano entrate non meno di cinquantamila persone. Una lunga fila di cittadini - silenziosi, composti - si sono recati a salutare le salme dei tre giovani morti in Somalia. Continuano, intanto, a Mogadiscio gli agguati ai militari italiani. Nella notte di sabato una banda di somali ha tentato di assaltare un nostro check point, rinunciando poi grazie all'arrivo provvidenziale di una colonna dì mezzi corazzati inviati dal Porto Vecchio. Ieri, una sparatoria ha coinvolto i nostri blindati che avevano incrociato sulla costiera un autocarro gremito di somali armati. Dal camion sono partiti colpi di fucile: quando i carri hanno puntato i cannoni, i guerriglieri sono scappati. La città ora è quasi totalmente in mano a banditi e sostenitori di Aidid. De Garzarolli, di Robilant, Masci, Tropeano alle pagine 2 e 3 «para», ferito a Mogadiscio, rende omaggio ai tre compagni uccisi in Somalia

Persone citate: Aidid, De Garzarolli, Masci, Tropeano

Luoghi citati: Mogadiscio, Roma, Somalia