«Torino non mi ama più» di Giorgio Viberti

42 Il playmaker dell'Auxilium Basket si trasferisce a Pistoia «Torino non mi ama più» Della Valle spiega il suo addio L'Auxilium dice per la terza volta «arrivederci» a Carlo Della Valle, ma il commiato questa volta ha il sapore dell'addio. Il capitano lascia definitivamente la squadra torinese che l'ha visto nascere cestisticamente. La prossima stagione giocherà a Pistoia. In cambio, l'ex Robe di Kappa ha riscattato Luca Silvestrin, già impiegato nell'ultimo campionato che ha visto i piemontesi retrocedere in serie A2. Della Valle, a 31 anni suonati, torna dunque a fare le valigie. Originario di Alba, era arrivato a Torino da ragazzino per entrare nelle giovanili dell'Auxilium, sotto la guida dell'attuale capo allenatore Federico Danna. Dopo due stagioni in serie A, nell'81 passò a Livorno, l'anno dopo a Vigevano da dove 10 anni fa tornò a Torino, nell'allora Bertoni con la quale in quattro stagioni raggiunse tre volte le semifinali scudetto. Venne quindi ceduto a Roma C87), ma due anni più tardi si ritrovò sotto la Mole, dopo essere stato pedina di scambio (insieme con Pellacani e Zamberlan) nell'affare Morandotti. Sembrava che la sua carriera dovesse finire nell'Auxilium, società nella quale vanta più presenze di qualsiasi altro giocatore, invece le sue ultime due stagioni un po' sottotono ne hanno attenuato l'entusiasmo, alienandogli le simpatie di qualche dirigente. Inutilmente il neopresidente Beppe De Stefano - anche lui più volte andato via e poi tornato all'Auxilium - si è prodigato per trattenere a Torino il marchesinp di Alba. Della Valle, perché se ne va? «Perché da qualche parte posso ancora far bene. Qui non c'erano più le condizioni giuste. In molti erano ormai scontenti di me». Chi le ha dato il benservito? «De Stefano ha cercato in tutti i modi di farmi restare, mentre con Danna ho avuto un colloquio franco e corretto, come sempre, nel quale abbiamo convenuto che la soluzione migliore sarebbe stata l'addio. Sono cresciuto a Torino, mia moglie mi ha appena dato un bimbo, qui vivono i miei amici: perciò sono stato dubbioso per qualche giorno, poi ho capito che era giusto andar via». Perché ha scelto Pistoia? «Beh, intanto Pistoia mi ha offerto un contratto'triennale, poi ha una squadra esperta con due lunghi americani con i quali mi troverò bene, inoltre è ima società seria senza i problemi di impianti che affliggono l'Auxilium, infine in Toscana c'è gente simpatica e si vive bene». A Torino le avrebbero tagliato lo stipendio, a Pistoia glielo aumenteranno: forse è per questo che se ne va... «Assolutamente no. Guadagnerò più o meno come l'anno scorso, ma mia moglie dovrà lasciare il suo lavoro per seguirmi; inoltre quando si è lontani da casa le spese crescono sempre». O forse non aveva più fiducia nell'Auxilium? «Questo no. Il ritorno di De Stefano, un leader nel settore, significa che chi l'ha preceduto aveva commesso degli errori, però sono convinto che Torino risorgerà, magari migliorando la qualità dei suoi dirigenti oltre a quella dei giocatori. Io per esempio avrei tenuto come consulente Dido Guerrieri, un uomo saggio ed esperto come pochi». Invece è arrivato come vice coach Meo Sacchetti, e c'è già chi lo pronostica come il futuro sostituto di Danna... «Danna quest'anno doveva occuparsi di troppe cose, quindi non è riuscito a fare il miracolo. Sacchetti gli sarà di molto aiuto, senza fargli le scarpe anche perché De Stefano saprà dare a ognuno il giusto ruolo». Torino cestistica è retrocessa, ma anche la Nazionale azzurra ha fallito: è in crisi tutto il movimento? «Non esageriamo. I problemi esistono, ma non riguardano tanto i giocatori, quanto i dirigenti. Se un'azienda non va, la colpa non è degli operai ma di chi li sceglie e li gestisce. Per risalire la china occorrono scelte coraggiose da parte di dirigenti veramente preparati». Giorgio Viberti Carlo Della Valle, 31 anni nato ad Alba e cresciuto nelle squadre giovanili dell'Auxilium, è il giocatore che vanta il maggior numero di presenze in assoluto con la maglia della società torinese