I quattro con la lancia termica

I quattro con la lancia termica I quattro con la lancia termica Subito in pretura per l'arresto «Sono inesperto, mi son bruciato» Gianpaolo Martinato: pescatore. Domenico Misiti: magazziniere. Il fratello Angelo: carpentiere. Marco Manzon: tratta compravendite di attività commerciali. Sono i quattro «uomini d'oro» arrestati all'agenzia della Banca Commerciale Italiana di Rivoli. Sono comparsi davanti al pretore Piergiorgio Algostino. Frammenti di quell'udienza. Domenico Misiti: «E' stata una bravata». Mostra il braccio destro: «Eravamo inesperti, guardi mi sono bruciato con la fiamma ossidrica». Di chi era l'attrezzatura: «Un po' di tutti». Angelo Misiti: «Abito a Stignano, vicino a Reggio Calabria. Laggiù non c'è lavoro, vengo spesso da mio fratello per cercar fortuna». Poi: «Ero sul furgone, dovevo dare l'allarme». Interviene il fratello, Domenico: «Ma la radio non funzionava». Ancora Angelo: «Dove abito? Prendete l'indirizzo di mio fratello, non voglio che i miei sappiano». Manzon: «Sì sono sposato, ho una figlia, si sta laureando». Si passa la mano sul volto: «L'ho fatto perché ho dei debiti». A chi è venuta l'idea di assaltare la banca? «Un po' a tutti, assieme, siamo amici di bar». Martinato: «Lavoro dal lunedì al venerdì alla cooperativa pescatori di Jesolo. Mi sono appena separato, ho tre figlie. Vengo spesso a Torino per cercare un lavoro più redditizio». Perché? ((Avevo bisogno di soldi». Lo interrompe Manzon. Richiama l'attenzione del pretore: «Dottore, quel Rolex che ha sul tavolo è vostro o è il mio?». Il magistrato: «Non capisco, è mio...». Manzon scuote la testa: «Peccato, mi voglia scusare. Avevo un Rolex, l'ho perso mentre mi arrestavano. Era d'oro: speravo che qualcuno lo avesse ritrovato». Ed è tornato a sedersi con aria sconsolata. [e. mas.] Gianpaolo Martinato, pescatore a Jesolo: «Avevo bisogno di soldi»

Luoghi citati: Jesolo, Reggio Calabria, Rivoli, Stignano, Torino