Calcio: di tutto di Telepiù

Il presidente della Lega difende l'accordo e spiega come avverrà la ripartizione tra i club Il presidente della Lega difende l'accordo e spiega come avverrà la ripartizione tra i club Caldo; di tutto, di Telepiù «Nessun rischio e tanti miliardi» IL PALLONE SPACCATO DALLA PAY-TV ISCHIA. Nizzola scende in campo. Il presidente della Lega difende con veemenza l'accordo calcio-tv e la scelta di posticipare una partita per turno del prossimo campionato di A (e di anticiparne al sabato una di B) per trasmetterla su Telepiù. «L'accordo ha cambiato in modo consistente il nostro panorama spiega Nizzola, ospite del «Meeting d'Estate '93» -. L'esperimento con la pay-tv andava fatto: in Italia crea clamore ma in Europa da anni le Leghe hanno concesso gli stessi diritti, addirittura vengono irradiate duetre partite per ogni giornata». Insomma è la strada giusta da seguire? «Penso di sì. E' giusto che il calcio incassi quanto è in grado di produne. Non farlo sarebbe autolesionistico. Non comprendo certe accuse: non abbiamo subito scelto di fare le dirette per tutti ma abbiamo concesso i diritti alla pay tv, ovvero solo ad una fascia di telespettatori. Resta fondamentale tutelare la gente negli stadi». Non crede invece che la si possa allontanare? «No. Ora gli abbonati alla pay-tv sono soltanto 300 mila, ma anche quando aumenteranno non toglieranno spettatori alle società. Un esempio? Quando si è giocata la seconda finale di Coppa Italia, nonostante il risultato dell'andata fosse favorevole al Torino, nonostante la gara fosse irradiata sull'intero territorio nazionale, l'Olimpico era stracolmo. Le dirette tv non penalizzano, anzi sono un ottimo veicolo pubblicitario». Le cifre dell'accordo? «Un miliardo e 200 milioni per ognuna delle 28 gare di A, 350 per ciascuna delle partite di B. Il totale è di circa 45 miliardi». C'è chi contesta: Telemontecarlo è intenzionata a ricorrere alla Cee. «Tmc non si è fatta viva quando c'è stata la gara per acquistare i diritti. Noi avvisammo tutti». Anche il presidente Abete si lamenta: sostiene che così si ammazza la serie C. «Io rappresento la A e la B, non tutto il calcio. So che la C ha dei problemi ma io devo vendere al meglio lo spettacolo calcio». C'è chi teme riflessi negativi sul Totocalcio. «Gli esperti sostengono il contrario. Ci sarà più suspense, gli incassi non fletteranno». Quale criterio verrà adottato per decidere le partite da trasmettere? «Le sceglieremo dopo che uscirà il calendario del campionato. Di certo verranno irradiati gli incontri delle squadre che hanno concluso l'ultimo torneo ai primi 6 posti. A tutti però assicureremo almeno una presenza». Intanto il sindacato Rai ha protestato. «Ad ascoltare i sindacati saremmo ancora alla tv in bianco e ne¬ ro. Quanto alla ratifica non vi saranno problemi. A chi insinua che abbiamo venduto il campionato a Berlusconi, dico che il nostro interlocutore è Telepiù e non conosco eventuali accordi sotterranei delle proprietà delle tv. Io devo badare solo a difendere il calcio. Nell'ultimo mese ho dormito tre ore a notte». Come verranno ripartiti i 45 miliardi d'incasso? «Chi va in pay tv prenderà più soldi. Le regole le decideremo dopo aver stilato il calendario». Chiederete garanzie a Telepiù per evitare la pubblicità spacca gara? «Non credo vi saranno pubblicità durante le partite, i famosi 5 secondi. Posso quasi escluderlo». Passiamo al calciomercato. le società stanno rispettando le norme dell'austerity? «Sì e ne sono felice. Anche l'avvocato Agnelli è d'accordo con noi. E non si parli degli' acquisti roboanti dell'Inter. Quando c'è liquidità, gli investimenti fanno bene al calcio». Il Napoli, giocoforza, sta rispettando meglio di tutti il piano austerity. «Ed io grido bravo. Sta sanando il bilancio e la gente non farà mancare il proprio sostegno quando vedrà undici ragazzi, sia pure giovani, che daranno l'anima per la squadra». Vittorio Raio Nizzola, a destra con Matarrese, respinge le critiche del sindacato Rai all'accordo con la pay-tv: «Per loro saremmo ancora al bianco e nero» Giancarlo Abete, presidente delle società di C, lancia l'ennesimo grido di dolore e chiede la fusione delle Leghe (la sua e quella prof) «visto che i club da me rappresentati incassano nettamente meno rispetto a quelli di serie B»

Persone citate: Abete, Agnelli, Berlusconi, Giancarlo Abete, Matarrese, Nizzola, Vittorio Raio

Luoghi citati: Europa, Ischia, Italia