Nasce dai campi il carburante del futuro di Enzo Bacarani

I costi di produzione sono ancora alti. I ricercatori: «Può risolvere i problemi dell'agricoltura» I costi di produzione sono ancora alti. I ricercatori: «Può risolvere i problemi dell'agricoltura» Nasce dai campi il carburante del futuro II biodiesel, poco inquinante, si ricava da girasoli, colza e soia L'ALTERNATIVA DEL GASOLIO ETTI un girasole nel motore. Potrebbe essere lo slogan pubblicitario di una futuribile campagna promozionale di nuovi carburanti. Il problema delle energie rinnovabili in agricoltura, nell'industria e nella vita di tutti i giorni viene dibattuto da anni: inquinamento, costi e smaltimento degli olii sono le questioni non ancora risolte. C'è chi da una decina d'anni sta lottando per far quadrare questo cerchio soffocante e si presenta ora sulla linea del traguardo. Gli enti che svolgono attività di ricerca e sperimentazione in campo agricolo-energetico (Itabia, Renagri, Ises, Aigr e Oikos) hanno individuato nei biocombustibili, e in particolare nel cosiddetto «biodiesel», la chiave per aprire la porta su una strada il più verde possibile. Ma che cos'è il biodiesel? Spiega l'ingegner Giuseppe Ca- serta, presidente dell'Itabia e responsabile della task-force sulle biomasse dell'Enea: «Ci sono alcune piante che hanno la proprietà di produrre olii: girasoli, colza, scia. Da esse si possono estrarre sia meccanicamente'sia chimicamente olii combustibili. Rudolf Diesel fece funzionare i suoi primi motori proprio con queste sostanze vegetali». Sono prodotti più puliti del gasolio? «Sì, perchè il biodiesel produce minori emissioni di ossido di carbonio, meno fumo, non ha zolfo, anche se l'ossido di azoto è presente in misura uguale a quello nel gasolio. Inoltre il biodiesel è biodegradabile all'ottanta per cento dopo trenta giorni e questo fattore risolverebbe il problema dello smaltimento. Il beneficio ambientale, dunque, c'è, anche se non è di notevoli dimensioni». Che utilizzazioni potrebbe avere il biodiesel? «Pensiamo che possa essere il carburante ideale per essere usato dai mezzi pubblici dei piccoli centri. Tutti parlano di congestione del traffico e di superinquinamento dei grandi centri urbani, ma pochi sottolineano le pesanti difficoltà di chi vive nelle piccole città di provincia. La produzione di biocombustibili inoltre provocherebbe benefici e grandi cambiamenti nell'agricoltura». Cioè? «L'agricoltura storicamente ha sempre fornito alimenti, energia e materiali fino alla "scoperta" dei prodotti petroliferi. Negli ultimi 50 anni il settore agricolo è stato delegato alla esclusiva produzione di alimenti. Ciò ha portato a una sovrapproduzione alimentare. Per far fronte a questo problema, l'unica soluzione è rappresentata dalla non-coltivazione dei fondi. Ma i terreni che vengono abbandonati non possono e non debbono essere lasciati morire. Una delle possibili salvezze, o riconversioni, è rappresentata dalla coltivazione per produrre olii combustibili: soia, girasoli, colza per citare le produzioni più conosciute. Ancora non è stato compiuto uno studio economico sulla resa per ettaro di queste future coltivazioni. Si sa solo che in questa fase ancora sperimentale i costi di produzione sono troppo elevati, occorre trovare nuove specie ad alta produttività e più bassi costi». Quanto costa il biodiesel attualmente disponibile? «Tanto. Il prezzo va dalle 800 alle 1500 lire al chilo, mentre il gasolio al netto di tasse - ne costa 400». Le difficoltà per vincere la battaglia del «biodiesel» non sono poche. Spiega Vittorio Bartolelli, segretario generale del Renagli: «Da almeno dieci anni lavoriamo e sperimentiamo senza riuscire a ottenere granché, ma in Italia si fanno le cose nei momenti sbagliati e. così si scopre da un momento all'altro che il governo si è mosso e che c'è un grande investimento industriale in corso per ottenere i biocombustibili, esenti peraltro da imposte di fabbricazione. Le prospettive interessanti per l'agricoltura - e non solo per l'agricoltura - ci sono se si uniscono le forze e se si vara un programma serio». Le associazioni che puntano sui biocombustibili hanno scritto una lettera aperta affinché il «biodiesel» diventi rapidamente «un prodotto rigidamente definito e regolamentato attraverso l'emanazione di una normativa di produzione ed uso». Inoltre Itabia, Renagri, Ises, Aigr e Oikos chiedono che lo sviluppo dei biocombustibili valorizzi le «potenzialità nazionali sia agricole che industria- Enzo Bacarani

Persone citate: Rudolf Diesel

Luoghi citati: Italia