«Ladra di fidanzati ora ti puniamo» di Zeni
Cronache Sesto San Giovanni, la «seduttrice» finisce all'ospedale con un'ex amica «Ladra di fidanzati, ora li puniamo» Quattordicenne aggredita da otto coetanee MILANO. Passi per uno o due. Ma tre, quattro, cinque fidanzatini soffiati sempre da lei, dalla Vanessa, la quattordicenne mangiafidanzati sono troppi. E, quando i ragazzi sedotti sono arrivati prima a sei, poi a sette, poi a otto, tutte e otto le ex fidanzatine bidonate non ci hanno visto più: «Bisogna dare una bella lezione a quella svergognata». Cenno d'intesa: «Tutte d'accordo?». Ma certo. E allora vai con la punizione: «Una scarica di botte, otto contro una, che impari a stare al suo posto, la Vanessa». Un episodio, l'ultimo, di Beverly Hills? No, niente tivù, niente California: storia di ragazzi e ragazze d'Italia nella Sesto San Giovanni di oggi, un tempo cittadella rossa, ex piccola Stalingrado operaia alle porte di Milano. Adesso le fabbriche, la Breda, la Pirelli, la Falck, l'Ansaldo, sono smantellate o in via di smantellamento. E al loro posto avanzano uffici e terziario, avanzano case e palazzoni. Anche attorno a viale Italia, fiume di macchine che separa il centro vero dalla semiperiferia, spartiacque in un quartiere né di lusso né popolare abitato da «famiglie perbene», come li definisce il parroco: molti impiegati, parecchi operai, qualche commerciante, tanti anziani, pochi ragazzi. Ed è lì, nei giardinetti di viale Italia, un ritaglio di verde pub- blico in mezzo al cemento, punto di ritrovo abituale dei ragazzi del quartiere, che le otto ragazzine hanno organizzato la lezione per Vanessa, l'ex amica, la mangiafidanzati. Tutte 14 anni, chi già compiuti, chi ancora no. E tutti tra i 14 e i 15 anni i fidanzatini, quelli che Vanessa si era impegnata a portar via alle amiche. Per scommessa? Per amore? Per sesso? «Quella è una che ci sta»: il tam tam dei maschi non andava tanto per il sottile nel quartiere. Basta dire che «una ci sta» e chi ha orecchi per intendere, intende benissimo. Prima uno, poi due, poi tre... All'inizio le otto amiche di Va¬ nessa, stessa scuola, identica predilezione per jeans sbiaditi e gonne corte, Marco Masini cantante preferito insieme a Fiorello del karaoke, non avevano voluto credere ai pettegolezzi dei maschi. Era stata Gianna, la più gelosa del gruppo, a mettere la pulce nell'orecchio: «Dicono che Vanessa si stia facendo i nostri fidanzati uno dopo l'altro». Appostamenti. Qualche sondaggio più approfondito presso un paio di amici più grandi. E poi la conferma, imbarazzata, dei fidanzatini: «Sì, una volta... per caso... sai, dopo quella festa... tu non c'eri...». Mai una parola a Vanessa, l'amica fedifraga. Fino a ieri, fi¬ no all'appuntamento organizzato come se nulla fosse, con la scusa di passare il pomeriggio, ai giardinetti di viale Italia. Quando Vanessa arriva, le altre otto sono già tutte in cerchio: «Stronza». «Ci freghi i fidanzati». «Ma io non ho fatto niente, chi ve l'ha detto?». «Cosa t'importa chi ce l'ha detto, sei tu che ci devi spiegare perché». Otto contro una. Vanessa contro tutte. Pugni in testa, graffi, calci. Urla. Fino all'arrivo dei vigili urbani chiamati da una telefonata improvvisa: «Venite subito, ai giardinetti ci sono delle ragazzine che si picchiano a sangue». Dista cento metri il comando dei vigili urbani. In macchina sono un minuto e mezzo. Quanto basta per il fuggi fuggi generale: scappano in sette, per terra, ancora avvinghiate, Vanessa e Gianna. Entrambe doloranti, prese e portate a medicare all'ospedale: sette giorni di prognosi per Vanessa, leggero trauma cranico, contusioni in tutto il corpo, un po' meglio per Gianna che guarirà in cinque giorni. Poi, con calma, davanti ai vigili che adesso tacciono («Sono tutte minorenni, è giusto che di questa storia se ne parli il meno possibile, non chiedeteci niente, per favore»), la confessione delle due amiche-rivali. «Lei ci fregava i fidanzati», ha spiegato tra le lacrime Gianna, la dura. «Non è vero niente, sono loro che sono invidiose di me», ha tentato di rispondere Vanessa. Ai vigili, increduli, non è rimasto molto altro da fare. Nessuno ha denunciato nessuno. Meglio stendere un pietoso velo e lasciar fare alle famiglie. Non è Beverly Hills, Sesto San Giovanni. Non ha bisogno di finali a effetto, come negli sceneggiati tivù, la «lezione» ai giardini di viale Italia. «Sì, mi hanno detto che è successo qualcosa là ai giardinetti: ragazzate, mi dia retta, ragazzate», spiega l'uomo dell'edicola. Schiacciando l'occhio. Armando Zeni
Persone citate: Marco Masini
Luoghi citati: California, Italia, Milano, Sesto San Giovanni, Stalingrado
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