«Quel Palio di sangue va fermato» di Paolo Frajese

Polemiche a Siena dopo la corsa che è costata la vita a due cavalli, in forse la rivincita di agosto Polemiche a Siena dopo la corsa che è costata la vita a due cavalli, in forse la rivincita di agosto «Quel Palio di sangue va fermato» Ora si studiano nuove regole SIENA DAL NOSTRO INVIATO Che eco ha avuto quel sangue versato da Pinturetta, femmina baia di 6 anni, sulla pista in terra battuta di piazza del Campo, alle otto della sera! Con gusto tutto provinciale la onnipotente «Cnn» tivù yankee ha parlato di un doppio lutto per la periferica Italy: i militari ammazzati a Mogadiscio e i cavalli ammazzati a Siena. Non ci si può neanche più stupire. Lo scandalo è stato J immediato: due cavalli abbattu ti, un terzo lo hanno salvato ed è un mezzo miracolo o forse un miracolo intero. «Quimper», sauro di quattro anni, ricoverato d'urgenza alla clinica veterinaria di San Piero in Barca, non lontano dalla città, è stato operato ieri mattina. Con successo, anche se non correrà più. Ma questo non ha smorzato le polemiche. Quelli della Lega antivivisezione sono tornati alla carica e hanno chiesto, in segno di lutto, per i cavalli, s'intende, la sospensione del Palio del 16 agosto. La guerra è guerra e la Lav sembra convinta di combatterne una «santa». Così promette denunce nei confonti dei fantini, delle contrade e del Comune e invierà una diffida al sindaco che ha il dovere di tutelare gli animali nel proprio territorio. C'è dell'altro: ha chiesto l'interdizione dalle telecronache del Palio di Paolo Frajese per scarsa professionalità, considerato che «a fronte di una esagerata esaltazione della corsa ha evitato accuratamente di riferire delle iniziative degli animalisti». Fra gli abitanti del mondo della cultura è il regista Franco Zeffirelli a far sentire la sua voce acuta e parla di «pena», «dolore» e «forte indignazione». Neppure quando attaccava l'odiata Juventus appariva così deciso. «Vogliamo continuare a tollerare questi orrori in un Paese che si definisce civile?». Non è finita: «Ieri c'è stato il martirio prima e il massacro poi di quei poveri animali, perché dobbiamo assistervi ancora? Il mio cuore è spezzato ma sono determinato ad andare fino in fondo, a fare di nuovo ricorso alla magistratura e riuscire a far prendere dei provvedimenti contro questo orrore». E pensare che ancora c'è in sospeso un giudizio per una denuncia del sindaco di Siena contro il regista accusato di «aver denigrato la città». Siena si sente sotto accusa e Luigi Berlinguer, rettore dell'Università, dice che «occorrono con urgenza scelte coraggiose e regole severe per superare l'inerzia e gli interessi contrari, per evitare che tromboni non legittimati pontifichino e invochino soluzioni estreme e impraticabili». Rimane il fatto che quello di venerdì è stato un Palio di sangue, e su una cosa paiono d'accordo, se non tutti, almeno in molti: la corsa deve cambiare, meglio, deve tornare com'era, senza l'assatanamento per la vittoria che sembra aver contagiato tutte le contrade che hanno cambiato i cavalli di un tempo, mezzosangue robusti ma un po' lenti, per i più veloci ma fragili purosangue. Perche, sembra recitare la filosofia del momento, l'imperativo è arrivar primi, il resto non conta. «E' proprio così, ma non si può trasferire nel Palio il sistema degli ippodromi dove vige il principio del tempo minimo di corsa», osserva Raffaello Mori Pometti, un principe del foro senese, per dodici anni capitano della «Pantera» e per quattro priore. «Dev'essere conservata la giostra, che è la natura vera del Palio e questo vuol dire che non ci devono essere dieci cavalli omogenei. Prima, nella corsa c'erano uno o due cavalli che potevano aspirare alla vittoria, poi c'erano le mezze tacche e la "brenna": la contrada che se la vedeva assegnata, piangeva. Così, un tempo, il Palio girava fra le contrade ed era giusto». Dunque, prima di tutto cambiare i cavalli. Antonio Sciavi, presidente ddell'Associazione per il cavallo senee, dice che l'animale «da mandare nella piazza del Campo deve avere certe caratteristiche di robustezza che non sono quelle del purosangue» e Marco Roghi, veterinario comunale, sottolinea come «negli incidenti ha pesato il fatto che questi cavalli non avevano mai provato e nessuno sapeva come avrebbero reagito all'impegno in piazza. Eppoi, i fantini sono stati troppo spericolati». Al sindaco, Pier Luigi Piccini, 41 anni, pidiessino, non rimane che fronteggiare la nuova alluvione di accuse. «Bisogna cambiare mentalità. E' vero, il Palio di venerdì è come se avesse cancellato 15 anni». Perché in questi 15 anni, assicura, l'impegno è stato per far tornare il Palio quella «giostra che è sempre stata». Ma senza successo, vero sindaco? Vincenzo Tessandori Insorge Zeffirelli Protesta il rettore Nel mirino anche il cronista Frajese t! Sopra Paolo Frajese, autore della telecronaca, a destra Franco Zeffirelli La caduta di due cavalli, con il ferimento dei fantini

Luoghi citati: Mogadiscio, San Piero, Siena