I pentiti: Patriarca era «camorrista»

/pentiti: Patriarca era «camorrista» ACCUSE ALL'EX SENATORE /pentiti: Patriarca era «camorrista» NAPOLI. Per anni è vissuto all'ombra di Antonio Gava. Ora Francesco Patriarca, ex senatore de, ex sottosegretario alla Marina mercantile, è agli arresti in un letto d'ospedale dove lo costringe una malattia al cuore. L'accusa è pesante: associazione camorristica. Anche lui, dopo i guai per un appalto truccato, è finito nella rete dell'inchiesta partita dalle rivelazioni del pentito Pasquale Galasso che lo ha descritto come il «garante» politico-istituzionale del clan capeggiato dal boss Carmine Alfieri. Per gli inquirenti, l'ex parlamentare avrebbe svolto il ruolo di «braccio operativo» di Gava nelle zone dove più fitto è l'intreccio con la malavita organizzata, per ottenere voti e gestire affari. Nelle mani dei magistrati, non ci sono però soltanto le confessioni di Galasso. Altri pentiti hanno parlato di incontri, scambi di favori con gli esponenti di punta del clan Alfieri, ma anche con gli uomini «don» Raffaele Cutolo. Ai loro racconti si sono aggiunte le testimonianze di politici coinvolti nella Tangentopoli, come l'ex assessore regionale Armando De Rosa e l'ex deputato Alfredo Vito. Gli investigatori hanno acquisito riscontri: biglietti e tótp, come quella che ritrae Patriarca con un imprenditore sotto inchiesta per camorra. [m. e]

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