LA FORZA DI TRE DEBOLEZZE

Probabile una nuova riduzione del tasso di sconto. Più fiducia dai mercati ioSÌK&fiii::;:-: LA FORZA DI TRE DEBOLEZZE flazione programmata e nelle trattative aziendali terranno conto, in qualche modo, dell'andamento dell'impresa. Il testo è molto minuzioso, ma sul canovaccio generale si può edificare molto o quasi niente. Dipende da come lo strumento sarà gestito nella ricerca di una nuova cultura del lavoro, che dovrà procedere di pari passo con una revisione degli eccessi del welfare. Oggi l'Italia dedica alla spesa sociale il 25,6 per cento del prodotto interno lordo, una quota che non è di per sé scandalosa ma lo è per come viene procurata ed usata. Per 100 lire di retribuzione netta l'industria manifatturiera italiana, a causa del cosiddetto cuneo contributivo, ha un costo del lavoro di 205 lire, contro le 182 della Germania, le 191 della Francia e le 153 della Gran Bretagna, con una qualità delle prestazioni inversamente proporzionale al loro costo. L'occasione per sfruttare al meglio l'accordo non tarderà, visto che il presidente del Consiglio ha promesso la Finanziaria per luglio. Speriamo di veder venire alla luce la migliore delle finanziarie possibili che, seppure non potrà prevedere l'inflazione-zero invocata dal premio Nobel Franco Modigliani, faccia finalmente la fondamentale scelta di campo: tagli e non tasse. L'accordo di ieri è l'insolito frutto di tre debolezze congiunte. La debolezza del governo, in balia dei pur necessari mutamenti istituzionali. La debolezza del sindacato, incalzato da massimalismi e spontaneismi, mentre è persino sfiorato da Tangentopoli. La debolezza, infine, della Confindustria, insidiata dalle ansie leghiste di molti imprenditori, oltre che dall'ormai innegabile evidenza dei vizi dell'asfittico capitalismo italiano. Chissà che questa volta tre debolezze possano fare una forza. Ne va dell'onore nazionale. Alberto Staterà

Persone citate: Alberto Staterà, Franco Modigliani

Luoghi citati: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia