la rabbia degli alpini in Mozambico di Guido Novaria

la rabbia degli alpini in Mozambico la rabbia degli alpini in Mozambico «Qui la pace è arrivata senza sparare un colpo» «Siamo venuti per far applicare un accordo di pace in una nazione annientata da 13 anni di guerra civile: tra mille difficoltà ci stiamo riuscendo, senza aver dovuto nemmeno sparare un colpo». Al comando del contingente Albatros in Mozambico mille alpini tra ufficiali, sottufficiali e militari di leva della Brigata Taurinense - trattengono a stento la rabbia e il dolore per il massacro di Mogadiscio: adesso in Italia torneranno le polemiche di quando siamo partiti, senza pensare al lavoro fatto in questi quattro mesi di missione Onu» aggiungono preoccupati gli ufficiali di Albatros. Per ora in Italia, al numero verde istituito dal ministero della Difesa per i familiari dei soldati impegnati in Mozambico, sono arrivate le telefonate di genitori preoccupati per improvvisi sviluppi negativi della situazione nell Africa Australe: «Un effetto soprattutto emotivo, comprensibilissimo - spiegano allo Stato Maggiore dell'Esercito - dopo la tragedia della Somalia. La situazione in Mozambico è però totalmente diversa, i rischi di una ripresa del conflitto sembrano lontani». Ma né gli alpini italiani, né gli altri Caschi blu dell'Onu, hanno ancora iniziato l'attività di disarmo dell'esercito governativo (Frelino) e dei «ribelli» della Renamo: «Sono state individuate alcune zone dove dovranno essere raccolte le armi - confermano al comando italiano, ma per ora tutti continuano a tenere ben nascosti i propri Kalashnikov». Gli alpini della Taurinense pattugliano il corridoio di Beira: 270 chilometri di strada che va dall'Oceano Indiano allo Zimbabwe, oltre a garantire la scorta dei convogli sulla linea che corre parallela. Ma l'Onu ha già chiesto all'Italia di estendere il controllo ad altre zone. Una missione dunque senza rischi per gli alpini italiani? Risponde il generale Luigi Fontana, comandante del contingente: «Lo scenario è certamente diverso da quello somalo: è chiaro però che nessuno di noi ha mai sottovalutato i pericoli». Sul futuro della missione in Mozambico pesano le incertezze legate ai finanziamenti garantiti fino al 30 giugno da un decreto legge. Per gli alpini della Taurinense in Africa dovrebbe continuare fino al prossimo settembre quando a Beira arriveranno gli uomini della Julia. «Dobbiamo garantire che le prime elezioni si svolgano liberamente» concludono al comando di Albatros. Ma gli osservatori Onu fanno sapere che alle urne si potrà andare non prima dell'estate del prossimo anno. Guido Novaria

Persone citate: Luigi Fontana

Luoghi citati: Africa, Africa Australe, Italia, Mogadiscio, Somalia