Il Peperone satiro morì di Aids di Franco Pantarelli

Orge bisex con le star: da Cary Grant a Katharine Hepburn, da Tyrone Power a Ava Gardner Orge bisex con le star: da Cary Grant a Katharine Hepburn, da Tyrone Power a Ava Gardner Il Peperone satiro morì di Aids Un biografo svela i segreti di Hughes IL MILIARDARIO CHE SEDUSSE HOLLYWOOD NEW YORK NOSTRO SERVIZIO La prima vittima famosa dell'Aids non sarebbe Rock Hudson ma nientemeno che Howard Hughes, il famoso miliardario petroliere, aviatore e cinematografaro, nonché «uomo che non sapeva amare», secondo il titolo di un film a lui dedicato, morto nel 1976. A quell'epoca, dell'epidemia più micidiale di questo secolo non si parlava ancora, il virus hiv non era stato scoperto e l'Africa, più che per la fonte di questo male, era importante per il turbinoso processo di decolonizzazione che ancora non si era concluso. Ma Charles Higham, autore di una monumentale biografia di Howard Hughes che sta per uscire, ha pensato bene di collegare il lancio del libro (il titolo è «Howard Hughes, the Secret Life») al sospetto che il protagonista fosse sieropositivo. Ha parlato con i medici che lo ebbero in cura nell'ultimo periodo della sua esistenza, dice, e i sintomi ci sono tutti. In realtà, l'interesse principale di Higham non sembra tanto quello di dimostrare l'esistenza dell'Hiv nel sangue di Hughes, che se accertata potrebbe risultare importante nello studio di come l'epidemia si è diffusa, quanto quello di raccontare per filo e per segno un aspetto abbastanza nascosto della personalità del miliardario: la sua «omosessualità segreta», che gli riempì il letto di mitici nomi maschili come Cary Grant, Tyrone Power e perfino un rude cowboy come Randolph Scott. «Hughes era un uomo profondamente instabile», dice Higham, che alle spalle ha altre biografie: quella di Ava Gardner, della duchessa di Win¬ dsor, tutte caratterizzate da una notevole puntigliosità. «Era lacerato fra l'amore per le donne e una omosessualità segreta. Nel suo letto manipolava uomini e donne con la stessa brutalità con cui accumulava miliardi». L'immagine di lui tramandata dai rotocalchi, finora, era quella di un cinico sciupafemmine al quale nessuna diva di Hollywood poteva dire di no. Ginger Rogers, Katharine Hepburn e Bette Davis ne seppero qualcosa, e a quanto si disse a suo tempo neanche Gina Lollobrigida riuscì a sfuggirgli. Poi, negli ultimi anni, cominciò a sentirsi ossessionato dalla possibilità di venire contagiato da qualche malattia e cominciò una vita da recluso. Rifiutava qualsiasi contatto fisico, fosse pure una stretta di mano. Il cibo che consumava doveva passare attraverso processi di selezione rigorosi e maniacali e le posate e i piatti dovevano essere sterilizzati. Infine, arrivò al punto di non radersi per paura di una possibile infezione e fece piazzare davanti al suo letto uno schermo di vetro, in modo che le persone che riceveva non potessero contaminarlo con il loro alito. Molti videro quel suo sprofondare nel vortice della paranoia, quel ridursi a una marionetta nelle mani non necessariamente leali di pochi individui che erano riusciti a conquistare la sua fiducia, come una sorta di giusta punizione per la vita infame che aveva condotto. Ma Higham nega che quella sia stata davvero la sua fine. E' vero, dice, Hughes era drogato e trascorreva lunghi periodi di totale apatia, ma da certi suoi appunti finora custoditi in Texas e di cui Higham è riuscito a venire in possesso si deduce che l'uomo che non sapeva amare «continuò fino all'ultimo speculare, arricchirsi, inseguire potere e il piacere come a ad a il aveva sempre fatto», tanto che finì per avere un ruolo addirittura nello scandalo Watergate. Era amico di Richard Nixon, rivela infatti Higham che dice di avere parlato con Bernard Barker, uno dei personaggi minori di quello scandalo, e i famosi «idraulici» che entrarono nottetempo nel quartier generale del partito democratico furono messi sotto la sua protezione. Un aereo di Hughes era pronto a portarli via da Washington se le cose si fossero messe male, e la loro sopravvivenza sarebbe stata assicurata con un lavoro in qualcuna delle sue tante aziende. La sua omosessualità, dice Higham, nasce dal fatto che da bambino fu «sedotto» dallo zio Rupert, un noto commediografo. La sua cattiveria nasce dal matrimonio di convenienza che fu costretto a contrarre con Ella Rice, ricca ereditiera di Houston. Serviva a mettere insieme la fortuna degli Hughes e quella dei Rice, ed anche a nascondere le sue preferenze sessuali. E le nascose molto bene, visto che la moglie lo lasciò dopo avere trovato in camera da letto gli indumenti di Carole Lombard, un'attrice all'epoca molto in voga. Un'altra signora di Hollywood importante, allora, era Carol Dove, e lui la «comprò» dal marito (proprio come fa Robert Redford in «Proposta indecente») per 325 mila dollari, che al valore di oggi fanno 7 milioni. Il suo coinvolgimento nel Watergate, infine, nasce dal fatto che a furia di corrompere i politici si ritrovò in contatto con la Cia, per la quale sembra che abbia svolto non specificati servizi. Da lì a entrare nel «comitato per la rielezione di Nixon» il passo fu brevissimo. Franco Pantarelli Da bambino era stato violentato dallo zio Howard Hughes e nelle foto piccole Cary Grant e Ginger Rogers Ava Gardner e Tyrone Power entrambi amanti del miliardario americano Anche Katharine Hepburn fece parte della «corte» di Mughes secondo una biografia appena uscita negli Usa

Luoghi citati: Africa, Hollywood, Houston, Mughes, Texas, Usa