« Mariotto si era illuso »

« « Mariotto si era illuso » Miglio: ma ora la pensa come me L'IDEOLOGO DELLA LEGA SROMA ORRIDA, senatore Miglio: cosa predica lei da dieci anni? «Un presidenzialismo del premier e non del capo dello Stato. Un premier decisore, eletto dal popolo al ballottaggio e controllato dal Parlamento». Proprio quello che adesso piace a Segni e compagnia referendaria. «Segni è una meravigliosa testa dura. Ricordo ancora un nostro colloquio, la scorsa estate, sulla scaletta di una casa romana. Avevo una paura matta di cadere. Mi disse: tu credi che il premier eletto dal popolo sia conciliabile con le mie idee? Ecco, dopo un anno è tornato lì, sulla scaletta». Come mai? «Si era illuso che bastasse la legge elettorale per polarizzare gli schieramenti. Non aveva fatto i conti con la vocazione tutta italiana al pluralismo politico. Prendi tre italiani e avrai già due partiti diversi». E il terzo italiano? «Media fra gli altri due,- pronto a fondare un partito anche lui». Un tempo solo Craxi la pensava come lei. «Craxi aveva letto il mio lavoro con gli occhiali di Amato. In chiave gollista, cioè. Sognava di fare il presidente alla Mitterrand. Di starsene tutto il tempo a fare i bagni ad Hammamet, mentre il suo servitore Amato governava. Ecco perché io diffido degli uomini politici: alla fine vogliono sempre fare i padroni e, per riuscirci, ti storpiano le idee». E Pannella chi è, un convertito dell'ultima ora? «Pannella ha la vocazione a proporsi come consigliere del Principe. Ci ha provato con Scalfaro, ma quello dopo essere stato eletto gli ha detto "sciò, sciò". Così è alla ricerca di qualcun altro che lo ascolti». Magari Cossiga? «Potrebbe essere lui il premier, perché no? Di sicuro passa ii tempo a immaginare come sarebbero andate le cose se, quando era Presidente, avesse avuto i poteri di un "decisore"». E chi potrebbe opporgli la sinistra? «La sinistra non ha nessuno. Può presentare qualche vecchio catorcio oppure qualche padre coscritto come Bobbio, che però è troppo anziano». C'è sempre un certo Occhietto. «Occhetto? Per carità. Nessun segretario di partito avrebbe possibilità di vittoria. A cominciare da Martinazzoli». Neanche Bossi? «Bossi no. Non ancora. E' un uomo sensato. Sa che deve farsi le ossa. Lui si accontenterebbe di controllarlo, il premier». Insomma, senatore, qui manca la materia prima. «C'erano due premier potenziali: Craxi e Andreotti. Poi, per grazia di Dio, gli hanno bucato le gomme. Adesso sono tutti un po debolini, ma è un bene. La democrazia è un regime di mediocrità». Come l'America di Clinton? «Non esageriamo. Lì sono conciati particolarmente male». Torniamo alla sinistra: Napolitano? «Ma avrebbe sufficiente cari- sma per battere il candidato del centro-destra? Io dico di no». Se si parla di carisma, allora Spadolini... «Ottimo per il dopo-Ciampi, per la transizione, ma poi... In un'elezione popolare avrebbe il sostegno della stampa e della finanza, ma non quello del popolo. Il popolo è cattivo...». Si torna a Segni e ad Alleanza Democratica. «Quelli non ce la faranno mai. Dietro i notabili che si agitano in prima fila, c'è solo il barboncino che fa pipì». Non resta che lei, senatore. «Sono troppo vecchio. Il premier dovrà avere fra i 50 e i 60 anni». Quindi è fuori anche Cossiga. Lo vede che torniamo sempre a Segni? «La sua figura si è molto appannata. Si è infognato. Questa idea, poi, di portare i comunisti dalla sua parte». Allora su chi dobbiamo puntare? «Non disperiamo. Fatta la legge, si troveranno anche i candidati. In fondo, alla morte di De Gaulle, nessuno avrebbe scommesso su Pompidou. Ve lo ricordate? Con quella pancetta...». Massimo Gramolimi «Era convinto che per cambiare la politica bastasse la riforma elettorale» Gianfranco Miglio

Luoghi citati: America, Hammamet, Segni