I piccoli Comuni vogliono vivere

I piccoli Comuni vogliono vivere Sono cinque sotto i 100 abitanti I piccoli Comuni vogliono vivere Sono piccoli, orgogliosi di esserlo e per niente al mondo rinuncerebbero alla loro identità. Sono i cinque Comuni della provincia di Torino (25 in tutta Italia) che contano meno di cento abitanti. I dati rilevati dall'Istat nell'ultimo censimento sono stati pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale che ha fornito le cifre della, popolazione effettiva in ognuno degli 8100 Comuni della penisola. Il paese più piccolo in assoluto è Morterone nel Comasco con 31 abitanti, seguito a ruota da Pedesina, vicino a Sondrio con 33. II primo del Piemonte è torinese: Moncenisio, una manciata di casa a pochi chilometri da Susa e a quattro passi dal confine con la Francia: è il terzo assoluto con 42 residenti di cui soltanto cinque bambini. Per la provincia di Torino l'originale classifica prosegue ancora con Ingria (82 residenti), Massello (88), Salza di Pinerolo (92) e Bahne (98). Mauro Carena fa l'avvocato a Susa e a Torino e il vice sindaco a Moncenisio: «Amministrare un paese come il nostro - spiega significa lavorare per la sopravvivenza del Comune. Qui non ci sono tensioni politiche: minoranza e maggioranza hanno obiettivi identici». Negli ultimi tre anni il Consiglio ha portato a termine lavori per centinaia di milioni. Dal rifacimento della rete di illuminazione pubblica, al completamento dell'acquedotto alla sistemazione del municipio. Aggiunge Carena: «Se fossimo accorpati a qualche centro più grosso non avremmo certamente ottenuto tutte queste cose». Una considerazione, la sua, comune a tutti gli amministratori pubblici dei cinque paesi mignon della provincia. «Se ci uniscono a paesi più grandi finiamo per diventare frazioni di scarsa importanza» dice il vice sindaco di Ingria Armando Bianco. Ma lo scoglio accorpamento si presenta difficile da superare anche per altri motivi: questioni di campanile o antiche rivalità mai sopite. Willy Micol, primo cittadino di Massello da poche settimane, non vede di buon occhio l'unione del suo paese nemmeno con Salza di Pinerolo, distante appena un paio di chilometri. «Abbiamo - dice - idee molto differenti. Ognuno è attaccato alle sue tradizioni; come si farebbe a fonderle?». Bruno Brevza, il suo collega di Salza, va oltre e parla delle difficoltà di gestione: «Sarebbe un matrimonio tra poveri».

Persone citate: Armando Bianco, Bruno Brevza, Mauro Carena, Salza, Willy Micol