Braccio di ferro con la Mandelli
Sono cinque sotto i 100 abitanti Il sindaco: «Richiesta troppo alta»; protesta degli operai dell'acciaieria Braccio di ferro con la Mandelli Collegno, non arriva il premio di cubatura C'erano quasi tutti, ieri mattina davanti al municipio di Collegno, i 300 dipendenti dell'Acciaieria Mandelli di Cafasse e Collegno per protestare contro la mancata concessione, da parte del Comune, del «premio di cubatura» all'azienda in crisi. Per l'impossibilità a mantenere in attività entrambi gli stabilimenti, la Mandelli aveva già manifestato, due anni fa, l'intenzione di accorparli nell'unica sede di Cafasse: il relativo progetto è stato approvato da questo Comune un mese fa. Ma per il mantenimento dei posti di lavoro dei 200 operai di Collegno l'azienda aveva richiesto alla giunta guidata da Franco Miglietti un maggior numero di metri cubi, sull'area di 60 mila metri quadri della fabbrica, per aumentare così il valore del terreno da rivendere ad imprese edili. In questo modo infatti la Mandelli spera di ottenere i 40 miliardi necessari per «unificare» le due fabbriche. Contrasti interni alla maggioranza consiliare di Collegno (pds, psi, pri e Rifondazione) hanno rallentato la decisione definitiva. Certa è però la sua intenzione a non concedere i 180 mila metri cubi pretesi dall'acciaieria per guadagnare i 40 miliardi. «Questa cifra comprende infatti anche i debiti dell'industria - spiega il sindaco Franco Miglietti - di cui non si può certo fare carico l'amministrazione». Futuro incerto per i dipendenti della Mandelli che hanno occupato il municipio
Persone citate: Franco Miglietti, Mandelli
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