Da oggi i versamenti per il medico di famiglia

la stampa q Scatta l'obbligo del contributo di 85 mila lire per i redditi alti Scatta l'obbligo del contributo di 85 mila lire per i redditi alti Da oggi i versamenti per il medico di ftiitìiglÌ€i Quest'anno sembra che non sia proprio finita con le tasse da pagare. I contribuenti italiani dopo aver versato l'Irpef, mentre stanno pagando l'Ici (dal 1° al 19 luglio), si trovano adesso di fronte ad un'altra importante scadenza: il pagamento della quota fissa annuale per il medico di famiglia. E' stato, infatti, emanato il decreto del ministro della Sanità che regolamenta i termini di versamento e le modalità di calcolo del numero di componenti il nucleo familiare. Sono interessati a questo pagamento poco meno di 15 milioni di cittadini, raggruppati per famiglie. Sembra comunque che nell'ambito della semplificazione dei rapporti tributari sia in programma per il futuro anche l'abolizione del pagamento di questa quota, che per le sue caratteristiche è qualificabile come una vera e propria tassa. Per ogni familiare 85 mila lire L'importo da pagare è pari a lire 85.000 per ogni componente del nucleo familiare. Soggetto obbligato al pagamento è il capofamiglia per l'ammontare complessivo. Nel determinare il numero di appartenenti al nucleo familiare si fa riferimento alle persone per le quali spettavano alla data del 31 dicembre 1992 le detrazioni Irpef per carichi di famiglia (art. 12 Dpr 917/1987). Bisogna quindi considerare: - il capofamiglia; - il coniuge, se non legalmente ed effettivamente separato; - i figli; - i figli naturali riconosciuti; - i figli adottivi e gli affidati o affiliati minori di età o permanentemente inabili al lavóro ovvero di età non superiore ai 26 anni dediti agli studi o a tirocinio gratuito. A questi soggetti bisogna inoltre aggiungere, se conviventi: - i discendenti prossimi, anche naturali; - i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali; - gli adottanti; - i generi e le nuore; - il suocero e la suocera; - i fratelli e le sorelle, germàni o unilaterali. Per i figli di genitori non conviventi, è obbligato al pagamento uno solo dei genitori, ragionevolmente quello con il quale convivono. Dopo aver calcolato il numero di componenti del nucleo familiare, bisogna determinare il reddito complessivo, ottenibile per somma dei redditi dei singoli componenti il nucleo familiare. Infine è necessario verificare che il reddito complessivo ecceda i limiti per numero di componenti (vedasi la tabella allegata). Come verificare il reddito Particolare non irrilevante è che il reddito di cui si deve tener conto non è esclusivamente quello indicato nella dichiarazione dei redditi relativi al 1992 (quella presentata nella primavera 1993), bensì anche del reddito determinato sulla base degli indici di capacità contributiva: sarebbe a dire il famigerato «redditometro». Oltretutto il decreto del Ministero della Sanità fa riferimento al concetto generico di «reddito» e non di «reddito imponibile», ed esclude dal computo esclusivamente i redditi soggetti a tassazione separata e non anche quelli esenti. L'interpretazione che si ritie ne di dare, in assenza di un'au spicabile interpretazione mini steriale, è che per la determinazione del reddito bisogna considerare: - il reddito imponibile dichiara to per il 1992, escludendo i red diti soggetti a tassazione separata ed eventualmente aggiun gendo i redditi esenti; - ovvero, se più elevato, il reddito attribuibile in base al red ditometro, tenendo conto degli elementi indici di capacità contributiva nella disponibilità del contribuente al 31 dicembre 1992. Per una migliore compren sione di quanto detto ricordiamo che i redditi soggetti a tas sazione separata sono quelli derivanti da trattamento di fine rapporto (la liquidazione), le indennità di preavviso, gli arretrati di lavoro dipendente, le indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ecc. Per quanto riguarda il redditometro, gli elementi che vengono considerati dall'Amministrazione finanziaria come indici di capacità contributiva sono la disponibilità (e non, quindi, la semplice proprietà) di: - residenze principali o secondarie, - autoveicoli, motocicli (di cilindrata superiore a 250 ce), roulotte, camper e autocaravan, - imbarcazioni da diporto (a vela o motore), - aerei, elicotteri, alianti, deltaplani a motore, - cavalli, - collaboratori familiari, - titolarità di assicurazioni (escluse quelle per la circolazione dei veicoli a motore, quelle sulla vita, sugli infortuni e sulle malattie). Si può quindi verificare l'ipotesi di un nucleo familiare nel quale i componenti hanno dichiarato un reddito complessivo inferiore al massimale corrispondente, ma che in virtù del reddito sinteticamente attribuibile sulla base degli indici di capacità contributiva si trovino assoggettati al versamento della quota annua per l'assistenza medica. Alcuni esempi di calcolo Famiglia Bianchi, composta da padre, madre, un figlio. Il padre ha dichiarato per il 1992 un reddito di lire 38 milioni, la madre ed il figlio non dispongono di redditi ovvero di disponi¬ bilità di beni indici di capacità contributiva. Il reddito complessivo del nucleo familiare non eccede il limite per tre soggetti, quindi non deve essere versata la quota annua. - Famiglia Rossi, composta da padre, madre, due figli. Il padre ha dichiarato per il 1992 un reddito annuo di lire 35 milioni, la madre di lire 23 milioni, i figli non dispongono di redditi. Si tratta di un nucleo composto da 4 persóne, con un reddito complessivo di 58 milioni, che quindi eccede il massimale. Deve essere versata una somma di lire 340.000 (85.000 x 4). - Famiglia Verdi, composta da padre, madre, tre figli. Il padre ha dichiarato un reddito di 58 milioni. Considerando ad esempio che abbiano la disponibilità (riprendiamo uno dagli esempi di cui alla «Guida del contribuente» del Ministero delle Finanze) di un'abitazione principale in proprietà a Napoli di 200 mq con un mutuo di 1 milione l'anno, di un'abitazione secondaria di proprietà in Calabria di 130 mq, acquistata nell'anno con pagamento di 180.000.000 e mutuo di 9 milioni all'anno, di un'imbarcazione a vela di otto metri, di due anni (per metà a disposizione di parenti), di un'autovettura a benzina di 20 cavalli, immatricolata nel 1989. Sulla base di questi elementi è attribuibile un reddito complessivo di 87.199.000 lire. Di conseguenza, sebbene il reddito imponibile dichiarato non sia superiore al massimale, la famiglia Verdi sarà obbligata ad effettuare il versamento in oggetto in quanto il reddito attribuibile è superiore. - Famiglia Rossi, che al 31 dicembre era composta da marito e moglie, ed ha dichiarato per il 1992 un reddito di lire 44.000.000. Nel mese di gennaio 1993 è nato un figlio, così il nucleo familiare sale a tre persone. Poiché l'incremento del nucleo è avvenuto successivamente al 31 dicembre, non bisogna tenerne conto ai fini in oggetto e quindi la famiglia Rossi dovrà versare 170.000 in quanto il reddito complessivo era superiore al massimale previsto per due persone. Un meccanismo ingiusto Vi sono anche casi in cui il meccanismo delle norme appare decisamente iniquo. Facciamo un esempio: famiglia Bianchi composta da 4 persone con un reddito complessivo di lire 54.950.000, e famiglia Rossi (composta anch'essa da 4 persone), con un reddito complessivo di lire 55.050.000, magari determinato sulla base del redditometro. Chi spiegherà alla famiglia Rossi che guadagnando solo 100.000 lire (al lordo delle imposte sul reddito) in più della famiglia Bianchi dovrà versare 340,000 lire per l'assistenza medica di base (oltre alla maggiore Irpef), mentre la famiglia Bianchi non verserà niente? Sarebbe opportuno che il legislatore introducesse dei correttivi per lievi sforamenti dei massimali al fine di rispettare quel principio di capacità contributiva fissato dall'articolo 53 della Costituzione, anche se sembra che negli ultimi tempi sia stato tenuto conto soprattutto dell'esigenza di assicurare gettito all'Erario piuttosto che di assicurare l'osservanza del dettato costituzionale. SERVIZIO DI Massimo Salsi Tabella per la determinazione dell'obbligo di versamento delja quota individuale annua. Sono esentati dal pagamento i nuclei familiari il cui reddito sia inferiore ai valori indicati. N.B. Oltre le sei persone, per ogni persona in più, si aggiungono 5 milioni al reddito complessivo del nucleo familiare 30 MILIONI 42 MILIONI 50 MILIONI MILIONI 60 MILIONI MILIONI la stampa q dd cittadino

Persone citate: Famiglia Bianchi, Massimo Salsi, Verdi

Luoghi citati: Calabria, Napoli