MA ORA CARO MARIO NON TRADIRE LO SPORT di Gianni Romeo

MA ORA CARO MARIO NON TRADIRE LO SPORT MA ORA CARO MARIO NON TRADIRE LO SPORT CARO Mario, non tradirci. Non tradire lo sport. Eravamo giovanotti insieme quando hai maturato le esperienze che segnano una vita. Hai percorso, tutto gratis, tante tappe: atleta, segretario, dirigente in quel mitico Cus Roma di trent'anni fa, fucina di pensiero oltre che di muscoli. Conosci lo sport come pochi altri in Italia lo conoscono. L'uomo giusto al posto giusto, si dovrebbe scrivere con una frase fatta in momenti nei quali alle cariche di vertice arrivano (arrivavano?) persone paracadutate da chissà dove, il cui primo obiettivo è di rassodare il potere, anziché di usarlo per raggiungere gli obiettivi istituzionali. Caro Mario, dello sport sai tutto. Sai che se non si ricrea un collegamento serio con la scuola la morte per asfissia sarà certa, sai che le società tradizionali sono senza ossigeno, sai che il volontariato e le vocazioni che hanno sempre sorretto la grande macchina si riducono sempre più. Sai che il Coni è diventato un mostro che sta mangiando se stesso e che se non ci sarà presto un'in-! versione di tendenza gli introi-1 ti serviranno appena per mantenere il mostro, anziché finanziare l'attività. Sai che la monocultura calcistica di questo Paese sta creando danni a tutti, compreso il calcio." Sai che la televisione va accettata, non ossequiata. Sai queste e tante altre cose. Da domani ti darò del «lei», come si conviene al gran capo dello sport italiano. Ma oggi ne approfitto ancora una volta e ti dico che non devi tradire. Perché tu conosci il profumo dello sport, le sofferenze degli atleti, l'abnegazione dei dirigenti. Sei uno di loro, non sei nato per tagliare nastri o appendere medaglie al collo. Speriamo che tanti anni al Coni da burocrate non ti abbiano cambiato, non ti impediscano ora di cogliere quel profumo antico. Sei salito su quel treno nell'ultimo vagone, ora sei il capomacchina. Se non piloterai le carrozze nel giusto binario, proprio non potremo perdonarti. Gianni Romeo

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